“Sono soddisfatto di essermi vaccinato, perché il vaccino nel nostro caso ha funzionato in maniera egregia“. A dirlo al giornale Radio Rai è il paziente zero italiano della variante Omicron, un ingegnere dipendente dell’Eni tornato lo scorso 11 novembre dal Mozambico e vaccinato con due dosi. “Considerati i sintomi blandi miei e della mia famiglia, che è stata contagiata e comprende persone tra gli 8 e gli 81 anni, posso dire che l’infezione si è manifestata solo in modo lieve”, ha spiegato. Il professionista è risultato positivo al Covid proprio mentre era in procinto di imbarcarsi per tornare in Africa: ora è in isolamento domiciliare con l’intera famiglia, composta di sei persone (quattro adulti e due bambini) tutte positive al virus. Al momento tutti stanno bene e hanno sintomi lievi: i pazienti “hanno una carica virale molto bassa“, spiega il direttore generale della Asl di Caserta Ferdinando Russo, “e ciò, mi riferisco in particolare agli adulti, è riconducibile al fatto che sono vaccinati con due dosi”. Gli esiti del sequenziamento sui tamponi positivi dei familiari – per confermare che anche per loro si tratti di Omicron – sono attesi nelle prossime ore o più probabilmente per domani. La Asl, aggiunge il direttore generale, continua a seguire “con la massima attenzione” la situazione sul versante scolastico, con le due classi elementari frequentate dai figli del manager messe in isolamento precauzionale: ad alunni e docenti sono già state fatte due serie di tamponi a distanza di cinque giorni, entrambe risultate negative. Con un terzo esito negativo si tornerà in classe.

Il fatto che il “paziente zero” fosse in attesa della terza dose, secondo i sanitari, da un lato testimonia l’elevata capacità infettiva della variante, dall’altro però conferma che in ogni caso le immunizzazioni riducono in maniera determinante le conseguenze della malattia. La vicenda inizia l’11 novembre scorso, quando il paziente è sbarcato all’aeroporto di Fiumicino a bordo di un volo proveniente dal Mozambico con scalo a Johannesburg, in Sudafrica. Al momento della partenza non aveva sintomi ed era negativo al Covid, come attestato dal tampone necessario per il rientro in Italia. Dopo l’arrivo nello scalo romano si è recato per qualche giorno a Caserta, dove vive con moglie, due figli e i due suoceri anziani. Il 15 novembre è quindi partito in aereo dallo scalo di Capodichino (Napoli) alla volta di Milano per sottoporsi ad una visita medica programmata dall’azienda in sede, a San Donato. Sarebbe dovuto rientrare poi in Mozambico. Il 16 novembre – dopo una notte passata in albergo nel capoluogo lombardo – si reca in una struttura sanitaria per la visita, nel corso della quale viene anche sottoposto a tampone Covid.

Lo stesso giorno è ripartito da Milano, diretto a Fiumicino dove avrebbe dovuto imbarcarsi per tornare in Africa, ma durante il viaggio è stato informato della positività: ha proseguito quindi verso casa, a Caserta. Le analisi indicheranno che anche i suoi familiari sono positivi e le classi dei due figli verranno messe in quarantena. Nel frattempo scatta l’allarme per la nuova variante Omicron e si decide di fare approfondimenti sul suo caso, proveniente dall’area a rischio: le analisi dell’ospedale Sacco di Milano sequenziano la nuova variante. Per questo motivo l’uomo è solo simbolicamente il “paziente zero“: potrebbero esserci molti altri casi come il suo che ancora non sono stati scoperti. Sia in Lombardia che in Campania è in corso un’indagine finalizzata al tracciamento, anche se fonti dell’assessorato al Welfare lombardo dicono all’Ansa che il paziente “non ha avuto contatti con altre persone, né in ambito lavorativo né in ambito extra-lavorativo”, sul territorio regionale. Una volta sbarcato a Milano da Napoli, infatti, ha raggiunto un hotel con una macchina noleggiata dall’azienda: nella struttura ha cenato da solo, in una sala dove era presente solo un’altra persona seduta molto distante, e non ha avuto contatti con il personale.

La Regione Lazio, invece, ha attivato la procedura per testare tutti i 133 passeggeri del volo atterrato a Fiumicino su cui viaggiava il manager: gli eventuali tamponi positivi saranno sequenziati all’istituto Spallanzani per verificare eventuali altri casi di variante Omicron. Nel frattempo allo scalo aeroportuale prosegue il monitoraggio dei viaggiatori che arrivano – via scalo – dai Paesi dell’Africa meridionale considerati a rischio: le compagnie aree sono tenute a consegnare le liste dei passeggeri e questi vengono prelevati direttamente sottobordo, per essere poi sottoposti ai controlli sanitari di rito. Tutti devono compilare il Passenger locator form – il modulo di localizzazione digitale – e a sottoporsi a tampone molecolare o antigenico 72 ore prima del viaggio. Devono anche comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e raggiungere la propria destinazione finale solo con mezzo privato, sottoponendosi a isolamento fiduciario per dieci giorni.

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