Primo caso confermato di variante Omicron in Italia. All’ospedale Sacco di Milano è stato sequenziato il genoma del virus che ha infettato un cittadino campano, manager di una multinazionale del petrolio, in isolamento domiciliare dopo essere risultato positivo a un tampone effettuato al rientro in Italia dal Mozambico. Prima di conoscere l’esito del test, l’uomo – vaccinato con doppia dose – ha contagiato tutta la propria famiglia, composta da cinque persone. “È stata identificata una sequenza nella piattaforma ICoGen riconducibile a quella nota ora come variant of concern (VOC) e definita ieri da Oms come “omicron””, fa sapere in una nota l’Istituto superiore di Sanità. “Sono già stati programmati i sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania, i cui laboratori sono stati allertati e stanno già lavorando per ottenere in tempi brevi i risultati genomici”, si legge. A quanto riferiscono Repubblica e il Corriere, circa dieci giorni fa l’uomo era atterrato a Roma dal Mozambico e si era recato a Caserta, dove vive con la famiglia. Dovendo ripartire per l’Africa, sempre per motivi di lavoro, si è sottoposto al test prima dell’imbarco allo scalo milanese di Malpensa, risultando positivo.

Al momento i sintomi dell’uomo e dei suoi familiari sono lievi (la nota parla di “buone condizioni”) e anche tutti i loro contatti, rende noto la Regione Campania, sono stati posti in isolamento prudenziale. Serve “massimo controllo, anche sanzionatorio, da parte delle forze dell’ordine e delle polizie municipali” sul rispetto delle misure anti-Covid, ha sottolineato sabato il governatore Vincenzo De Luca. “Anche questo episodio – avverte – ci invita ancora una volta a completare tutti il ciclo di vaccinazione e ad avere comportanti ispirati alla massima prudenza, a cominciare dall’uso della mascherina che in Campania, è giusto ricordarlo, è rimasto obbligatorio da sempre nei luoghi chiusi e all’aperto dove non è garantito il distanziamento”. “Già nella giornata di ieri – ricorda la nota dell’Iss – il ministero della Salute aveva emanato una nota informativa alle Regioni e Province autonome a seguito di una riunione coordinata insieme ad Iss per rafforzare le modalità di tracciamento”.

Intanto la Farnesina, attraverso l’unità di crisi, le ambasciate e i consolati, sta monitorando con attenzione gli effetti della recente ordinanza del ministero della Salute che ha imposto restrizioni ai viaggi da Sudafrica e da altri Paesi della regione australe africana, assistendo i nostri connazionali rimasti bloccati negli Stati della black list. Una nota di raccomandazione è stata diramata dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera dipendenti dal ministero della Salute (Usmaf) ai vettori, agli enti aeroportuali e del volo affinché si vigili sulla completa e corretta compilazione del Digital passenger locator form, ovvero i moduli per fornire informazioni sulla provenienza dei viaggiatori negli ultimi 14 giorni. Tra gli obiettivi, quello di individuare arrivi dall’Africa australe passati per altri scali dopo il blocco dei voli scattato ieri.

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, fa sapere di aver chiesto al ministero “di avere a disposizione i nominativi delle liste di imbarco dei residenti nel Lazio che siano entrati in Italia attraverso lo scalo Internazionale di Fiumicino negli ultimi 15 giorni dalle zone interdette. Questo ci permetterebbe di sottoporre queste persone a screening attraverso i tamponi molecolari e le nostre unità mobili sono pronte”. “Riguardo variante Omicron consiglio immediati provvedimenti di controllo alle frontiere e di valutare ulteriori scelte di contenimento dei flussi di ingresso verso l’Italia”, scrive invece il governatore Nicola Zingaretti in un tweet.

“Ciò che ci conforta è che i test diagnostici attuali sono in grado di individuare la variante sudafricana, non serve cambiarli o modificarli. Se la rete di sorveglianza per il sequenziamento funziona, riusciremo ad individuarla e potremo tenerla sotto controllo”, dice all’AdnKronos Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “La scelta del ministero della Salute di giocare d’anticipo attraverso lo stop ai voli è giusta: è stata la mossa strategica più utile“, spiega.

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