Il numero di contagi torna su cifre record in diversi Paesi, nelle regioni più colpite torna il lockdown mentre i reparti Covid sono a livelli di emergenza. La nuova ondata di coronavirus che sta colpendo l’Europa torna a mettere in difficoltà i sistemi sanitari di diversi Stati. E quello al momento più sotto pressione è quello tedesco che, nel corso della prima stagione pandemica, era riuscito ad evitare situazioni critiche proprio grazie alla grande disponibilità di posti letto nelle terapie intensive dei propri ospedali. Oggi, con i contagi che hanno superato quota 65mila in un giorno, anche se secondo il Robert Koch Institut sono “almeno il doppio”, gli ospedali della Baviera, una delle regioni più colpite, sono stati costretti a chiedere aiuto all’Italia, inviando il primo paziente tedesco in un ospedale di Merano. E adesso i Länder chiedono l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. A loro risponde direttamente la cancelliera Angela Merkel: restrizioni più severe per i non vaccinati, ha assicurato. In Austria iniziano le prime serrate generali, il Belgio ha deciso per una nuova stretta per arginare i contagi, mentre la Slovacchia annuncia il lockdown per i non vaccinati.

Dalla Commissione europea arriva la notizia che a Palazzo Berlaymont “si sta preparando un aggiornamento sulla raccomandazione sulla libertà di movimento e questo includerà elementi sulla validità dei certificati di vaccinazione Covid (green pass)”. Il documento “sarà presentato presto”, ha detto un portavoce ricordando che il regolamento del certificato Covid ha la durata di un anno e che si “sta già valutando una sua estensione”.

Germania: Sassonia in lockdonw, Baviera al ciollasso (con 19mila casi al giorno)
La situazione, come ha dichiarato ieri Angela Merkel, “è drammatica” e i numeri “sono spaventosi”. Nelle ultime 24 ore sono stati confermati 65.371 nuovi casi, il dato più alto da inizio pandemia, e 264 morti. Aumenta anche il tasso di incidenza a 7 giorni del Paese, arrivato a 336,9 su 100mila abitanti, come spiega il Robert Koch Institute: “Non siamo mai stati così preoccupati come adesso”, ha detto il presidente dell’istituto, Lothar Wieler, in un intervento in videoconferenza nella serata di mercoledì. Le stime dei contagi, secondo l’istituzione, “sono più che fosche” e dietro i casi attuali “registrati”, “si nascondono almeno il doppio o il triplo dei numeri”. L’emergenza, quindi, è “seria” e il rischio è quello di “un Natale davvero terribile se non intraprendiamo qualcosa contro la tendenza attuale”.

La Baviera è il caso più preoccupante. A causa della saturazione delle terapie intensive, un paziente affetto in modo grave da Covid-19 è stato trasferito in Italia, a Merano, per ricevere le cure necessarie, come riporta Merkur spiegando, appunto, che la decisione è stata determinata dal fatto che sono esauriti i letti a disposizione nel reparto di terapia intensiva della città di Frisinga. In Sassonia, inoltre, torna il rischio lockdown: secondo quanto riporta la Bild, nel Land si sta pensando di chiudere ristoranti, hotel e negozi fino al 15 dicembre visto che la regione ha raggiunto un indice settimanale di contagio di 761,4 casi su 100mila abitanti . “Per combattere gli alti numeri dell’infezione, abbiamo bisogno di un frangiflutti fino al 15 dicembre”, ha affermato al tabloid il presidente del Land Michael Kretschmer.

La gravità della situazione ha spinto la commissione tedesca specializzata sui vaccini Stiko ad aggiornare le indicazioni sulla dose booster, consigliandola a tutti coloro che hanno più di 18 anni, secondo quanto trapela dalla riunione del direttivo su diversi media tedeschi che ne hanno dato notizia. Nei giorni scorsi si era creata confusione nel mondo sanitario tedesco a causa delle indicazioni diverse arrivate dal ministero della Salute, che vuole spingere sul booster per tutti a partire da cinque mesi dalla seconda dose. Fino ad ora invece la Stiko consigliava il richiamo solo per gli ultrasettantenni e le persone affette da malattie croniche.

E si cerca un’accelerata anche sulla stretta per i non vaccinati. Il Bundestag ha approvato la nuova legge sulle protezione dalle infezioni proposta da Spd, Verdi e Liberali che introduce il cosiddetto “3G” (green pass tedesco rivolto ai guariti, vaccinati e negativi al tampone) sul posto di lavoro e sui mezzi di trasporto pubblico. Il testo è passato con 398 voti a favore, 254 contrari e 36 astensioni. Rimane però l’incognita sull’approvazione domani nel Bundesrat.

E i Länder tedeschi, secondo quanto scrive la Bild, adesso chiedono che venga introdotto l’obbligo vaccinale per gli assistenti sanitari e i medici nelle case di cura per anziani e nelle strutture sanitarie. Richiesta accolta dal governo federale. La conferenza Stato-Regioni ha inoltre stabilito delle “soglie” oltre le quali si ricorre a “misure più dure”, ha spiegato Merkel confermando l’estensione del cosiddetto “2G” (il green pass ristretto solo a guariti e vaccinati), che limita l’accesso ai locali pubblici alle attività sportive e agli eventi culturali in tutto il paese, a partire dalla soglia ‘3’ del tasso di ospedalizzazione regionale. Nel caso in cui il tasso di ospedalizzazione superi il 6, si arriverà al “2G plus”, che prevede un accesso ai locali pubblici anche a vaccinati e guariti solo con tampone negativo.

Lockdown generale in Alta Austria e Land Salisburgo
Come la Germania, anche l’Austria sta attraversando un periodo di crisi a causa dell’incremento dei casi giornalieri di coronavirus. Tanto che in Alta Austria e nel Land Salisburgo lunedì scatta un lockdown generale per tutta la popolazione e non solo per i non vaccinati, come inizialmente ipotizzato. Un provvedimento necessario considerando l’incidenza settimanale su 100mila abitanti che nel Salisburghese è di 1.672 e in Alta Austria di 1.557. “Non abbiamo più grandi margini di manovra”, ha detto il governatore dell’Alta Austria Thomas Stelzer. Il lockdown durerà “alcune settimane” e si è reso necessario per permettere l’operatività degli ospedali. A questo punto non è più escluso neanche un lockdown generale nazionale, visto che l’incidenza al momento è già a 971 casi ogni 100mila abitanti.

Misure più stringenti anche per entrare nel Paese dall’estero: per i non vaccinati non basterà più il test antigenico rapido, ma sarà obbligatorio un tampone molecolare. Gli antigenici e i test degli anticorpi, appunto, non saranno più ammessi. Come comunica l’Euregio Tirolo Alto Adige Trentino su Facebook, sono previste deroghe per i pendolari transfrontalieri (per motivi di lavoro, di scuola, di studio, per motivi familiari o per la visita al coniuge): continuerà a essere valido anche il tampone rapido, ma si riduce drasticamente il tempo di validità dei test. I molecolari saranno validi per 72 ore (e non più per 7 giorni) mentre gli antigenici dureranno solo 24 ore e non più 48.

Belgio, telelavoro obbligatorio per 4 giorni a settimana
Anche il Belgio affronta la quarta ondata, decidendo di applicare misure più stringenti. La principale riguarda lo smartworking: da sabato 20 novembre fino al 13 dicembre sarà obbligatorio il telelavoro per 4 giorni a settimana. Poi l’obbligo dovrebbe scendere a tre giorni. Ma non solo. La mascherina dovrà essere indossata negli spazi chiusi a partire dai 10 anni, ma non a scuola, dove verranno applicate altre regole. Nei ristoranti belgi, inoltre, sarà introdotto il cosiddetto “Covid safe tickets plus“: oltre al green pass, sarà obbligatorio indossare la mascherina durante gli spostamenti all’interno del locale. Anche nelle discoteche sono previste nuove restrizioni: le sale da ballo resteranno aperte ma, per entrare, oltre al green pass all’ingresso dovrà essere mostrato un test-Covid fai da te senza il quale bisognerà ballare indossando le mascherine. Il dispositivo di protezione individuale, poi, torna obbligatorio anche all’esterno durante eventi in cui è prevista una maggior concentrazione di persone, come i mercatini di Natale. “Misure di estrema prudenza”, ha detto il premier Alexander De Croo, dovute soprattutto alla maggior contagiosità del virus che ha portato, per esempio, a “raddoppiare i letti occupati in terapia intensiva in una settimana”. I controlli, ha fatto poi sapere il ministro della Salute, Frank Vandenbroucke, “saranno seri”, visto anche l’impennata di contagi: solo nella giornata di lunedì 15 novembre “sono state rilevate oltre 19mila infezioni”.

In Slovacchia lockdown per i non vaccinati
La Slovacchia imporrà “un lockdown per i non vaccinati” contro il coronavirus. Lo ha annunciato il primo ministro Eduard Heger in una conferenza stampa trasmessa in diretta tv, riporta il Guardian. Con la nuova stretta, in vigore da lunedì per 3 settimane, solo le persone vaccinate o che hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi potranno entrare in ristoranti, centri commerciali, negozi con beni non essenziali, attività sportive ed eventi pubblici. E scatta anche l’obbligo di testare le persone non vaccinate sul lavoro in tutte le regioni più colpite dall’epidemia.

La situazione extra-Ue
La situazione non sembra essere migliore anche fuori dall’Unione europea. In Corea del Sud, è stato registrato un salto record dei contagi: sono 3.292 i nuovi casi segnalati dalla Korea Disease Control and Prevention Agency. Si tratta dell’aumento giornaliero più alto dall’inizio della pandemia. In questi giorni, infatti, in tutto il Paese oltre 500mila giovani stanno sostenendo il test d’ingresso per le università, un esame altamente competitivo considerato fondamentale, dislocato in oltre 1.300 siti in tutta la nazione.

Intanto vista la situazione epidemiologica, la Disney Cruise Line, compagnia di navigazione statunitense di proprietà della Disney specializzata in crociere tematiche, ha deciso che, per poter salire a bordo delle propri navi, anche i bambini dai 5 anni in su dovranno aver completato l’iter vaccinale. I bambini di età inferiore, invece, dovranno mostrare un tampone negativo per poter partecipare al viaggio. La misura scatterà dal 13 gennaio e riguarderà sia i turisti americani sia gli internazionali.

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