Stabilimenti lasciati senza investimenti e manutenzione, con tanto di rischi sulla sicurezza sul lavoro. Migliaia di lavoratori da anni in cassa integrazione, tanti altri con stipendi ridotti al minimo, o nulli, come nel caso di circa 4mila dipendenti degli appalti. E ancora, al di là delle promesse del governo, nessuna novità sui piani industriali, né sul Piano nazionale sulla siderurgia.
Di fronte a questo scenario, hanno scioperato e manifestato a Roma i lavoratori dei gruppi siderurgici di Acciaierie D’Italia, ex Ilva e Acciaierie Piombino-JSW (azienda controllata dalla multinazionale indiana Jindal), insieme ai sindacati Fim, Fiom-Cgil e Uilm. Diverse centinaia di persone sono partite dalla stazione Termini della Capitale, fino alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, rivendicano certezze e garanzie occupazionali. “Noi non sappiamo nulla, siamo in mano alle multinazionali e il governo non dice neppure una parola, è uno scandalo, rinviano l’incontro di giorno in giorno. Ma i lavoratori sono stanchi di promesse, di incontri mai fatti e di non conoscere il loro presente e il loro futuro. Che è anche il futuro del nostro paese perché non c’è Pnrr senza acciaio”, ha rivendicato Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil.
“Due realtà come l’ex Ilva e Piombino sono state regalate a gruppi industriali indiani, che sono venuti in Italia, continuano a conservare la produzione nel proprio paese e hanno una sola missione: bloccare gli stabilimenti e continuare a produrre nel loro paese. Arcelor Mittal è il secondo gruppo mondiale per produzione. E tutto mentre il governo resta silente: ma cosa stanno aspettando a presentare il piano? Quando si assumeranno la responsabilità di dare una risposta?, ha attaccato pure Rocco Palombella, segretario Generale Uilm, a margine della manifestazione.
Non sono mancati gli attacchi nei confronti del ministro leghista dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti: “Soltanto bla bla bla, se ne è andato a Dubai, intanto continua a non darci risposte”, hanno attaccato i lavoratori. E pure i sindacati hanno contestato il ministro e tutto l’esecutivo: “Su Arcelor Mittal non sono stati in grado di darci una data per la convocazione del tavolo: Giorgetti non c’era. Se non ci comunicheranno l’incontro, torneremo a Roma con 5mila persone e continueremo la mobilitazione”.
In assenza di Giorgetti, a ricevere i sindacati è stata così la viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, che convocherà un tavolo su Jsw Piombino i primi giorni di dicembre. Tutto mentre il 30 novembre scade il periodo per completare la due diligence a firma di Invitalia e – ricordano i sindacati – “il 7 gennaio scadono gli ammortizzatori sociali e non si sa ancora cosa succederà”.
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