Il pranzo è destinato a entrare in tutti i retroscena del momento, da quelli sul Quirinale a quelli sulle nomine Rai, e probabilmente era anche questo l’obiettivo. Goffredo Bettini, il regista di tutte o quasi le ultime trattative del centrosinistra, venerdì scorso ha organizzato un pranzo per il suo 69esimo compleanno. E naturalmente, nella casa del suo storico autista Libero Bozzi, sono arrivati alcuni degli esponenti più in vista del Pd romano e non solo: dai ministri Dario Franceschini e Andrea Orlando, al vicesegretario dem Peppe Provenzano e al presidente del Lazio Nicola Zingaretti. Ma anche un amico di vecchia data di Bettini come Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio di tutti i governi Berlusconi e grande “tessitore” del centrodestra. In ritardissimo sono poi arrivati il presidente M5s Giuseppe Conte e l’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes. Si è fatta invece notare l’assenza del segretario Pd e neodeputato Enrico Letta, impegnato in un concomitante impegno a Siena. Il quadro era perfetto e prontamente sono stati fatti uscire retroscena e ricostruzioni dettagliate sulle conversazioni tra i convitati. Ricostruzioni che lo stesso Bettini si è poi affrettato a smentire parlando di “schemi meschini”.

Dall’evento, riservato e chiuso ai giornalisti, non mancano foto e video. Alcune di queste le ha pubblicate lo stesso Bettini su Facebook, ringraziando gli amici. Nel video, fatto circolare, si vede Conte arrivare tardi e Bettini riprenderlo scherzosamente: “Giuseppe, mi accusano di averti fatto capo della sinistra, ma eri il nostro presidente del consiglio”, dice al microfono il regista del Pd romano e a lungo braccio destro di Nicola Zingaretti, “però se dobbiamo avere un rapporto unitario, deve essere alla pari. Non può essere che arrivi tardi. Il regalo dov’è?“. Conte gli replica a quel punto: “Come sei venale”. A quel punto, scrive la Stampa, qualcuno dal fondo (e vicino a dove siede Gianni Letta) grida: “Facciamo l’accordo per il Quirinale“. Ridono tutti, ma il sottinteso è proprio quello. A quel punto, sempre stando a quanto riportato da la Stampa, Bettini ha proseguito: “Adesso nun te posso rifà tutto il discorso che stavo facendo, però il succo era questo: nell’esperienza di questi tre anni, noi abbiamo costruito delle solidarietà, delle amicizie, oltre che politiche, anche personali. Credo. A meno che tu non voglia smentire”. E Conte ribatte: “La mia presenza qui ne è la testimonianza”. Quindi l’esponente Pd ribadisce quanto contino queste “amicizie” e dei rapporti costruiti nel Conte 2: “E’ ora di far funzionare il cervello e di rimettere insieme questa amicizia, che è un patrimonio”, ha chiuso.

Ma al di là delle celebrazioni, quello che conta è di cosa si è parlato a quei tavoli. Secondo Repubblica è stato sancito “un patto della lasagna” proprio sul Quirinale e sulla possibilità di sostenere l’elezione di Draghi al Colle. Una strada che si è fatta molto concreta la settimana scorsa con il via libera di Giuseppe Conte e Matteo Salvini, ma che è ancora tutta da costruire perché poi tenga in Aula. E le occasioni come il pranzo di Bettini sono la scenografia perfetta per rafforzare relazioni e studiare le prossime mosse. Secondo il Corriere della sera invece, a quel tavolo si è parlato piuttosto di nomine Rai e non tanto di Quirinale. E a questo proposito, scrive il quotidiano, si sarebbero appartati per parlare Bettini, Conte e Fuortes. Proprio Bettini, dice ancora il Corriere, avrebbe commentato che su entrambi i fronti (dal Colle alla Rai), “non si capisce niente”. O meglio, le trattative sono in corso e gli strateghi a destra e sinistra e al centro sono al lavoro.

Chi ha poi smentito qualsiasi ricostruzione è stato proprio Bettini che, nel tardo pomeriggio di domenica 7 novembre, ha pubblicato un post su Facebook per prendere le distanze dai “retroscena meschini”: “Il 5 novembre ho festeggiato il compleanno. Ho inviato le persone a me care. Naturalmente tra tanti c’erano anche delle personalità politiche che stimo e alle quali sono legato da profonda amicizia. Purtroppo dalle ricostruzioni del tutto inventate di qualche commentatore, si è diffusa l’idea che in quell’occasione si sia discusso di grandi strategie. La verità è che alcuni non riescono a uscire dai loro schemi meschini“. E ancora: “Gli allocchi, anche politici ci cascano e nascono dibattiti sul nulla. Anche una festa diventa l’occasione per stringere patti e promesse solenni. Non si comprende che possano esserci relazioni gratuite, disinteressate e empatiche. Che una festa possa essere solo una festa”.

Articolo Precedente

Transizione ecologica, gli obiettivi (raggiungibili) secondo Cingolani. “Ma la situazione non migliorerà, al massimo torneremo come 40 anni fa”

next
Articolo Successivo

Festa di compleanno per Bettini, Di Nicola (M5s): “Patto della lasagna per il Colle? Noi preferiamo parlare nelle sedi istituzionali”

next