Colpo di scena, questa mattina, in tribunale a Cremona. Secondo il giudice per l’udienza preliminare Elisa Mombelli, Alessandro Pasini, il 46enne cremasco accusato dell’omicidio dell’amica Sabrina Beccalli, va condannato a sei anni, per aver distrutto il cadavere e avere incendiato l’auto dove aveva portato il corpo della donna. Ma non per omicidio volontario, tesi sostenuta dall’accusa, il pm Lisa Saccaro, che per l’uomo aveva chiesto 28 anni. Non c’è la prova che Pasini, la notte di Ferragosto 2020, abbia ucciso la 39enne. L’uomo è stato scarcerato. Sconvolta la famiglia di Sabrina: “Sei anni si becca, l’ha uccisa e l’ha bruciata. Figlio di p…. Questa è la legge italiana”, urla la sorella della vittima, Simona, che insieme ai fratelli e al figlio di Sabrina si sono costituiti parte civile nel processo. Queste le parole del loro avvocato Antonino Andronico: “Sono allucinato, francamente. Siamo attoniti. Non abbiamo spiegazioni. È un’assoluzione perché il fatto non sussiste. Come se l’omicidio non fosse avvenuto”. Il legale aggiunge: “Leggeremo le motivazioni. Come sempre nel nostro Paese la parte offesa è quella più indifesa”.

Alessandro Pasini, difeso dagli avvocati Paolo Sperolini e Stefania Amato, aveva sempre ammesso di avere bruciato Sabrina, così come ha sempre respinto le accuse di omicidio. Il 46enne aveva attribuito la morte di Sabrina ad una overdose. Nella notte tra il 14 e il 15 agosto del 2020 Pasini e Beccalli si erano visti, per consumare droga, nella casa della ex compagna dell’uomo. Secondo l’accusa, Pasini avrebbe ucciso Sabrina a seguito di una lite e dopo essere stato rifiutato dalla donna. In seguito ha caricato il cadavere su una Fiat Panda, dando fuoco al veicolo per non lasciare tracce. Pasini era il solo accusato di aver ucciso Sabrina, madre di un ragazzino di 16 anni. Omicidio che per il pm che ha sostenuto l’accusa sarebbe avvenuto nell’appartamento in via Porto Franco, a Crema, l’abitazione dell’ex fidanzata di Pasini.

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