di Gennaro Siciliano

Sulla scia del profondo disgusto provato il 27 ottobre, iniziato dall’approvazione del voto segreto da parte della Presidente del Senato Alberti Casellati Vien Dal Mar e culminato con l’orrenda esultanza di quei “ciccioni” impomatati, penso oggi a chi è stato pestato per strada per il solo motivo di essere com’è: transgender, gay, aggraziato, effeminato, penso ad una ragazza mascolina, a un disabile, a un ragazzo sorridente che veste arcobaleno o in rosa, che ride, che abbraccia e bacia un uomo, una donna o tutti e due.

Mercoledì è successa una cosa di portata storica: è stata bocciata dalla politica la possibilità di essere se stessi sempre e ovunque in Italia, in assoluta libertà. È stato detto ai nostri figli che essere aggrediti, sbeffeggiati per il solo fatto di essere se stessi non è poi così grave e non merita aggravanti. Ero convinto che il buon senso dei più, alla fine, avrebbe vinto sull’ignoranza della politica. Assolutamente inadeguata a rappresentare perfino se stessa in maniera dignitosa.

Una cosa però ce l’ho chiara: l’idea di normalità che hanno le persone sane di mente, per bene, cum grano salis, è rappresentata dalla possibilità di vivere sereni, essendo chi si è, senza costrizione alcuna. Senza dover appartenere a categorie giuste rispetto a categorie sbagliate. Le categorizzazioni sono un errore. Mio figlio dovrà poter vivere la propria vita da persona libera da costrizioni sociali. Libero di correre, di amare, di essere curato al meglio negli ospedali, e con la certezza che per strada possa camminare sereno anche vestito di tulle fucsia, e nel caso in cui qualcuno lo aggredisca perché odia il tulle devo avere la certezza che quel pazzo criminale verrà condannato in maniere severa ed efficace.

Devono esistere le persone, e la libertà delle persone. Di esprimersi, di essere se stesse, di amare chi si vuole e come si vuole, ovunque, senza il timore di essere additati, aggrediti da gentaglia che dell’esistenza ben poco ha compreso. Ecco, il ddl Zan, affossato dalla politica analfabeta che vive i palazzi di potere oggi in Italia, ha deciso che siamo meno liberi di come dovremmo essere in un Paese che davvero ha vissuto il Rinascimento, quello vero e non quello farlocco di Riyad.

Tutti gli atteggiamenti violenti che di certo avranno luogo contro qualcuno che non rappresenti l’idea tutta personale di giusto e sbagliato, se saranno perseguiti, saranno puniti senza aggravante alcuna.

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Nelle scorse settimane il fascismo è tornato di moda, leggendo i giornali e guardando la tv; anzi pare proprio che il fascismo e il nazismo non se ne siano mai andati dalla mente deviata di alcuni. A quei tempi si legittimava il disgusto per gli ebrei, per i gay, per i disabili. E magari solo il disgusto: pure lo sputo. Era lecito perché rappresentavano il nemico, i diversi che la politica aveva indicato come tali, e quindi immeritevoli di esistere. Esseri inferiori da eliminare fisicamente, rendendo il trapasso il più orrendo possibile. Quando non si difende con forza la libertà di tutti, non ci si schiera contro la violenza, ma si accarezza il fascismo, si accarezza l’odio, e su questo le chiacchiere stanno a zero.

La politica ha fallito. Chiunque abbia votato per affossare il ddl Zan ha fallito come politico e mi permetto di dire – non essendo un giornalista assunto e pagato – anche come persone. Perché i propri figli domani potrebbero essere picchiati perché gay e nessuno riceverà la giusta condanna. Hanno tolto la libertà che meritano ai loro stessi figli e nipoti, e in molti casi anche a loro stessi. E se si pensa poi che a muovere metà Forza Italia – che parrebbe aver voluto invece votare a favore del ddl – sia stata la dinamica politica interna, mirata a compattare il centrodestra in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica (Berlusconi, Dio ce ne scampi, o Draghi), fa accapponare la pelle. L’interesse politico prima dei cittadini, il Palazzo prima delle persone. Il potere prima di tutto il resto.

Come fa accapponare la pelle Matteo Renzi, che dal 40% di consensi ora sta all’uno virgola, e senza vergogna alcuna da politico prende soldi dall’Arabia Saudita, luogo meraviglioso in cui però c’è gente che per legge, piccolo dettaglio, scanna i gay. E mi fanno orrore tutti coloro che hanno motivato la loro opposizione al ddl Zan con argomenti degni dell’episodio di una qualunque serie fantascientifica orrenda. Senatore Andrea Cangini: “E che facciamo, mettiamo anche i ciccioni nella legge Mancino?”; Senatrice Antonella Faggi: “Se Dio ci avesse voluto così, avremmo potuto cambiare sesso da soli”.

Ecco, i politici italiani, la maggioranza a quanto pare, hanno chiaramente un livello pre-culturale e sono totalmente inadeguati a rappresentare quanto meno me – e dai commenti che leggo anche moltissimi altri.

Su questa linea io non solo vorrei una legge elettorale che mi permettesse di eleggere tutti i politici singolarmente, con nome e cognome, in modo da valutarne la condotta politica in maniera chiara, attribuendo responsabilità personali ad ognuno, ma mi piacerebbero anche una Camera e un Senato che togliessero la possibilità ai politici di celarsi dietro al voto segreto, anche quando sono in esame delicati casi di coscienza. Perché la tutela dovrebbe essere sempre a favore degli interessi della collettività, e solo dopo dei singoli politici, che godono già di numerose prerogative. Loro sono lì per curare gli interessi degli italiani, non i propri, e deve essere chiaro a tutti quando succede il contrario. Dovrebbero essere chiamati onorevoli solo dopo aver adempiuto al proprio dovere con onore e disciplina.

Tutti i miei concittadini italiani, sono certo, vogliono la felicità dei propri figli, e se così non fosse ci troveremmo difronte ad un Paese di pessimi genitori.

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