La Whirlpool non invierà lettere di licenziamento ai 340 dipendenti dello stabilimento di Napoli fino al prossimo 22 ottobre. Così la multinazionale statunitense dopo l’ok dell’azienda alla richiesta degli avvocati del sindacato di rinviare l’udienza al prossimo venerdì sul ricorso presentato da Fim-Fiom-Uilm per condotta antisindacale. La Whirlpool, informa una nota, conferma l’intenzione di chiudere comunque la procedura il 15 ottobre, come annunciato. L’azienda “conferma la propria disponibilità a lavorare fino al 29 ottobre con l’obiettivo di lavorare e definire un accordo vincolante con il consorzio e le parti sociali per definire la transizione entro e non oltre il 15 dicembre“. A notte fonda i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico hanno diffuso una nota congiunta in cui, annunciando che entro il 15 dicembre si costituirà e presenterà il piano industriale il consorzio di imprese interessate a rilanciare il sito di Napoli, “si impegnano a individuare o definire ex novo i necessari strumenti con l’obiettivo comune di tutelare la continuità occupazionale dei lavoratori”.

All’incontro erano presenti la viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, tecnici del Mise e del Ministero del Lavoro, Invitalia, l’azienda e i sindacati. Diversamente da quanto annunciato, non ha partecipato il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti mentre il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è limitato ad un collegamento video di pochi minuti. Due assenze che hanno suscitato le ire di lavoratori è sindacati. “È una mancanza di rispetto – scrivono in una nota Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli- mai vista prima nei confronti delle organizzazioni sindacali ma soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori. Whirlpool inoltre continua ad avere un atteggiamento arrogante e non ha modificato la sua posizione rispetto a ieri, rifiutando l’ipotesi dell’allungamento dei tempi della procedura di licenziamento”. “È necessario – conclude la Fiom – che il governo intervenga sulla proprietà americana della multinazionale. Ribadiamo che da qui non ce ne andiamo finché non sarà trovata una soluzione che scongiuri i licenziamenti”.

“Dopo aver promesso il loro intervento, i ministri Giorgetti e Orlando stamattina purtroppo non si sono presentati al tavolo delle trattative con Whirlpool. Solo nel pomeriggio il ministro Orlando si è connesso e noi gli abbiamo chiesto di compiere un intervento direttamente con i vertici della multinazionale”, dice Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici. “La vertenza Whirlpool è la cenerentola delle vertenze. Corsa contro il tempo per far si che alla mezzanotte non scocchi l’ora e le speranze dei lavoratori Whirlpool vengano vanificate. Qui non ci sono fate, non ci sono magie, ma la concretezza di una mamma, Whirlpool, da sempre matrigna che cerca in tutti i modi di eliminare, sopprimere, cancellare il futuro della sua realtà più bella”. E’ quanto scrivono i lavoratori della Whirlpool di via Argine in una nota. In mattinata i lavoratori Whirlpool di Napoli si sono riuniti in presidio davanti alla Regione, in occasione della prima udienza del Tribunale sul ricorso presentato da Fim-Fiom-Uilm per condotta antisindacale della multinazionale. I lavoratori si sono poi recati in corteo anche al palazzo di Giustizia del capoluogo campano.

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