Erano state cinque le persone arrestate dopo il corteo No Green pass di sabato a Milano. La manifestazione del 2 ottobre aveva visto la partecipazione di almeno 4mila persone. Undici erano stati portati in Questura per essere identificati, nei confronti di cinque – di età compresa tra i 21 e 48 anni – era scattato l’arresto per resistenza aggravata. Altri sei manifestanti erano stati indagati a piede libero per vari reati tra cui, oltre sempre a resistenza, manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

Dopo il processo per direttissima è stata emessa la misura cautelare in carcere per uno degli arresti, che non ha una residenza fissa, per altri tre manifestanti il magistrato ha disposto gli arresti domiciliari, per via della “gravità del fatto” e della “sussistenza di gravi indizi di colpevolezza”. Una quinta persona che ha partecipato al corteo, di origine straniera, è stata invece liberata.

Le indagini sul corteo sono coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese, nel contesto di una ben più ampia inchiesta sui No vax e i No Green pass. “In questi mesi sono stato multato più volte perché non avevo la mascherina”, ha detto uno degli imputati in aula. “Non ho opposto resistenza, io e un’altra decina di manifestanti abbiamo deviato dal percorso che ci era indicato dalla polizia perché volevamo andare davanti alla sede Rai per una protesta civile. Gli agenti hanno cercato di contenerci, sono stato afferrato per le spalle da dietro da una persona non identificata che mi ha buttata a terra”. Per due dei cinque il processo inizierà il prossimo 12 ottobre, per altri tre il 13 ottobre.

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