Fa un balzo in avanti la quota di vaccinati nel personale scolastico e universitario. Secondo l’ultimo report della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, ad aver ricevuto almeno una dose (compresi i vaccinati con dose unica) è il 90,45% dei lavoratori del settore, quasi un milione e mezzo di persone (per l’esattezza 1.493.141). Una settimana prima (report del 20 agosto) la percentuale era all’87,41%, con quasi 225mila vaccinati in meno. Ad aver completato il ciclo di protezione, invece, è l’84,29% della platea (1.231.536 persone), in crescita anche qui di quasi tre punti percentuali rispetto a sette giorni prima (81,83% e 1.190.932 persone). Senza alcuna dose rimangono ancora 138.435 lavoratori, il 9,55%.

Sul piano regionale, vantano il 100% di copertura con almeno una dose la Campania e il Friuli-Venezia Giulia (ma in quest’ultimo caso il dato è in corso di verifica); Lazio e Abruzzo (anch’esse con dati provvisori) la sfiorano con rispettivamente il 99,56% e il 99,58%, mentre lo score peggiore è quello di Sardegna provvisorio al 67,32% e Calabria al 70,20%. Molte Regioni hanno comunicato percentuali di vaccinati con ciclo completo – sottoposte a verifica dal ministero – più alte di quelle inserite nel report: l’Umbria, ad esempio, il 24 agosto ha comunicato l’84,39% di copertura a fronte di un dato riportato in tabella del 75,14%.

Fino a due settimane fa (report del 13 agosto) la cifra stimata dei docenti ancora in attesa di prima dose era pari a 220mila persone (15%), un dato che però era frutto di una mancata sovrapposizione. Fino al 10 aprile scorso, infatti, il personale scolastico che si presentava a fare l’iniezione era registrato come categoria a sè stante. L’11 aprile, invece, un’ordinanza firmata dal Commissario ha imposto come priorità di vaccinazione l’età e non più la per professione. Il personale del mondo dell’istruzione perciò aveva continuato a farsi vaccinare ma era stato catalogato senza l’indicazione del ruolo.

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