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Covid, Iss: “Contagi crescono tra chi ha più di 40 anni. Rallentano nella fascia 10-29”. Gli over 50 senza vaccino sono ancora 4 milioni

L’Istituto superiore di Sanità segnala il trend che sta emergendo dall'analisi dei dati settimanali: "Si osserva un aumento dei casi nelle fasce di età più adulte" che ha come conseguenza "un corrispondente ma lento aumento anche del tasso di ospedalizzazione". Inoltre, "l'incidenza nella fascia 50-59 per la prima volta da inizio maggio è superiore a 50 casi per 100mila abitanti"
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Il contagio sta rallentando tra i più giovani, gli under 30, “mentre si osserva un aumento dei casi nelle fasce di età più adulte” che ha come conseguenza “un corrispondente ma lento aumento anche del tasso di ospedalizzazione“. L’Istituto superiore di Sanità segnala il trend che sta emergendo dall’analisi dei dati sui casi di Covid nella settimana prima di Ferragosto. Un dato ancora non consolidato, si legge nel documento esteso del monitoraggio, ma che registra un “rallentamento della crescita dei casi Covid nelle fascia 10-29 anni, mentre continuano a crescere i casi in tutte le fasce di età sopra i 40 anni“. Si osserva in particolare, prosegue l’Iss, che “l’incidenza nella fascia 50-59 per la prima volta da inizio maggio è superiore a 50 casi per 100mila abitanti”. È anche la fascia di età dove ancora più di 2 milioni di persone non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. In totale, se si considerano tutti gli over 50, sono addirittura 4 milioni gli italiani che non hanno aderito alla campagna vaccinale.

Proprio dopo la prima settimana di agosto, la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo e le Regioni si sono concentrati soprattutto sulla vaccinazione dei ragazzi, per aumentare il ritmo delle somministrazioni e garantire un rientro a scuola più protetto. Allo stesso tempo però rimangono ancora ampie sacche della popolazione, tra gli over 50 ma anche tra i 40enni, che non sono immunizzate. Sono anche coloro che corrono maggiori rischi nel caso di contagio. Intanto l’Iss rileva che è aumentata l’età mediana dei soggetti che hanno contratto l’infezione (32 anni) e che c’è stato anche “un lento aumento anche del tasso di ospedalizzazione“.

Il 23% dei casi segnalati nelle ultime due settimane è di sesso maschile e di età compresa tra 10 e 29 anni, mentre la percentuale di femmine nella stessa fascia di età è pari al 19%. I casi di Covid rilevati in persone con età superiore a 60 anni sono ancora in aumento rispetto alla settimana precedente (13,2% tra il 9 e il 15 agosto contro l‘11,2% fra il 26 luglio e l’8 agosto). Da fine giugno si è osservato un aumento dell’incidenza settimanale fra 0 e 40 anni. Nell’ultima settimana, invece, si osserva un rallentamento della crescita dei casi nelle fasce 10-19 e 20-29, mentre continuano a crescere i casi in tutte le fasce di età sopra i 40 anni. Infine, in questa settimana si registra per tutte le fasce di età un tasso di ricovero superiore a 10 casi per 100mila abitanti, con una variabilità che va da 12 casi per la fascia 10-19 a 101 casi per gli ultranovantenni. E l’Iss specifica che potrebbe essere sottostimato a causa dei tempi di notifica.

La figura qui a fianco, contenuta nel rapporto Iss, mostra come nella fascia compresa tra i 40 e i 59 anni le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono poco più di uno su due. Analizzando invece i contagi in questa fascia di età negli ultimi 30 giorni, si nota come tre quarti (il 75,3%) abbiano riguardato persone non vaccinate o che hanno ricevuto solo una dose. I numeri diventano ancora più evidenti guardando ai ricoveri: tra i 40-59enni che hanno completato il ciclo vaccinale, nell’ultimo mese in 121 sono andati in ospedale a causa del Covid, 7 sono finiti in terapia intensiva. Tra chi non è per niente o solo in parte immunizzato, invece, i ricoveri sono stati la bellezza di 1.580 (92,9%) e quelli in terapia intensiva 129 (il 94,9%). Tra i vaccinati con due dosi i decessi sono stati due in 30 giorni, tra gli altri si contano 33 morti.

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