I lavoratori degli scali aeroportuali di Milano si sono dati appuntamento a Linate per lo sciopero di 24 ore del trasporto aereo indetto da Filt Cgil, Uiltrasporti ed Ugl TA. La mobilitazione è stata organizzata per richiamare l’attenzione sulle problematiche che stanno vivendo i dipendenti di Alitalia e Air Italy, Blue Panorama, Air Dolomiti e Neos ma anche di Norwegian e di Ernest in liquidazione e di molte altre compagnie aeree, comprese le low cost, con base e addetti in Italia. “Adesso sono in cassa integrazione con prospettive a breve termine di licenziamento perché noi a dicembre, se le cose non cambiano, saremo licenziati – spiega un dipendente di Air Italy – E a 56 anni e mezzo, quanti ne avrò a dicembre, sarà difficile ritrovare collocazione in qualunque mercato del lavoro, non nel solo mondo del trasporto aereo per il quale sono preparato”. “Una compagnia straniera – aggiunge un’altra lavoratrice riferendosi a Qatar Airways –, con l’avvallo del Governo, ci ha preso al 49%, ci ha usato per i suoi comodi, è arrivata a ottenere quello che voleva e poi ci ha dato un calcio nel sedere e ci ha buttato in un angolo. Se noi finiremo senza lavoro, vorrà dire che chiunque potrà venire nel nostro Paese e fare la stessa cosa”.

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Lo sblocco dei licenziamenti ha dato una forte spinta alla tragedia della ‘macelleria sociale’

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