A settembre, come previsto e già annunciato, si tornerà a scuola con la mascherina e rispettando il distanziamento; e vista l’incertezza dello scenario epidemiologico, vanno individuate già adesso le misure di massima da applicare per gli istituti a seconda che si trovino in zona bianca, gialla, arancione o rossa. È quanto ha risposto il Comitato tecnico scientifico ad una serie di quesiti posti dal ministero dell’Istruzione per programmare l’inizio del prossimo anno scolastico.

Le questioni relative alla scuola, secondo quanto si apprende, sono state affrontare nella riunione del 25 giugno scorso al termine della quale gli esperti hanno sottolineato che in linea generale “le misure da applicare per l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022 dovrebbero essere le stesse previste all’inizio del precedente anno scolastico”. Il Cts ricorda infatti che molto probabilmente le vaccinazioni porteranno ad una riduzione della diffusione del virus e che l’immunizzazione del personale scolastico (che ad oggi è al 73% del totale, ndr) ridurrà ulteriormente i contagi nelle scuole. Ma nonostante questo al momento non è possibile, dicono gli esperti, prevedere quanti minori saranno stati vaccinati a settembre. Nel parere, infine, il Cts ritiene “non plausibile” l’utilizzo del green pass in ambito scolastico: per questioni di privacy e perché non esiste l’obbligo vaccinale. Tra i 12 e i 19 anni al 25 giugno hanno avuto le due dosi di Pfizer solo 555.578 mila ragazzi ovvero quelli della maturità.

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