Sono 3.738 i nuovi positivi al test del coronavirus Sars-CoV-2 registrati in Italia nelle ultime 24 ore: ieri erano stati 4.147. I nuovi decessi calano a 126 (ieri erano stati 171). I tamponi molecolari e antigenici effettuati sono stati 249.911, per un tasso di positività che scende all’1,5% dall’1,7% del giorno precedente. I ricoverati in terapia intensiva segnano -64 nel saldo tra entrate e uscite, scendendo a 1.142, mentre le nuove entrate sono state 41 (ieri erano 38). Sono 7.192, invece, i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, 515 in meno nelle ultime 24 ore. Rispetto ai dati di sette giorni fa (venerdì 21 maggio) i nuovi positivi sono circa 1.500 in meno (erano 5.218) e i nuovi decessi quasi cento in meno (erano 218). I posti letto occupati in terapia intensiva erano 1.469 (oggi sono oltre 300 in meno), i ricoveri ordinari 9.925 (scesi di quasi 3mila unità).

La regione con più nuovi contagi è ancora la Lombardia, che ne conta 661 con 29 decessi. I ricoverati per Covid-19 negli ospedali della regione sono 1.233, 66 in meno rispetto a ieri, di cui 248 in terapia intensiva, 12 in meno di ieri. Segue la Campania con 477 nuovi casi su 11.115 tamponi effettuati, per un tasso di positività al 4,29%. La Sicilia conta 418 nuovi casi e 9 morti, 512 ricoverati con sintomi e 73 in terapia intensiva. Sotto i cento nuovi contagi ci sono la Liguria (67, un decesso), la Basilicata (58, due decessi), la Sardegna (52, tre decessi), l’Abruzzo (43, tre decessi) e la Valle d’Aosta (4, nessun decesso).
Sempre la Valle d’Aosta, con 79 casi ogni 100 mila abitanti, è la regione con il valore dell’incidenza dei casi di Covid più alto, seguita dalla Campania a 66 e dalla Basilicata a 62. Il Molise invece presenta il valore più basso, a 12. Per quel che riguarda invece l’occupazione dei reparti di area medica (il cui valore medio nazionale è 14%) l’impegno più alto si registra in Calabria al 29%, seguita dalla Campania al 21% e la Puglia al 20%, mentre il più basso è il 3% della provincia autonoma di Bolzano. Il valore più alto per le terapie intensive (la cui media nazionale è del 15%) si registra invece in Toscana con il 25% di occupazione, segue il Lazio al 20% e la Lombardia al 19%. Questo il quadro dei tre indicatori decisionali indicati dal decreto legge del 18 maggio 2021, per valutare l’andamento della pandemia nelle regioni.
Resta stabile in Italia la predominanza della variante inglese, pari all’88% dei casi; al 7,3% quella brasiliana in lieve aumento, l’indiana è pari all’1% dei casi e la nigeriana allo 0,8% (presente soprattutto nel Centro). I dati della nuova indagine flash dell’Istituto superiore di Sanità, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, fotografano la situazione al 18 maggio. “La variante che può avere un effetto parziale maggiore sull’efficacia dei vaccini è la sudafricana, che però in questo momento nel nostro territorio non sta quasi circolando, attestandosi allo 0,3%. La variante indiana non sembra invece diminuire l’efficacia dei vaccini”, ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
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