Cure palliative, testamento biologico, interruzione delle terapie, DAT, eutanasia. Le informazioni ufficiali sui diritti dei cittadini, nella fase della malattia e del fine vita, sono ancora poco diffuse, nonostante le leggi su consenso informato, disposizioni anticipate di trattamento e cure palliative. Per questo, in attesa che le istituzioni provvedano a colmare il vuoto informativo, l’Associazione Luca Coscioni ha avviato il “Numero Bianco” (06 9931 3409), la prima infoline per far luce sui diritti nel fine vita. Un unico numero, nazionale e gratuito, gestito da personale formato, volontari e professionisti, con l’obiettivo specifico di fornire informazioni chiare e utili sui diritti nei momenti della malattia, con particolare attenzione al fine vita.

Il progetto è nato in collaborazione con Valeria Imbrogno, psicologa e compagna di Dj Fabo, che nel 2017 ebbe non poche difficoltà a trovare una via d’uscita alla sofferenza di Fabiano. Ora è proprio lei a coordinare il team di oltre 20 volontari formati adeguatamente e affiancati da professionisti ed esperti, per rispondere da remoto alle richieste di informazioni, insieme a Matteo Mainardi dell’Associazione Luca Coscioni. Da marzo ad oggi, quando è stato attivato il servizio, sono state oltre 200 le chiamate in arrivo al Numero Bianco da tutta Italia, con una prevalenza di persone over 60. Testamento biologico e eutanasia i due temi su cui sono arrivate più richieste in assoluto, seguiti da sedazione profonda e cure palliative.

Nei casi più delicati, è previsto un supporto psicologico primario con specialisti e l’attivazione di un coordinamento territoriale basato su contatti diretti di medici specialisti e professionisti. I casi che richiederanno un ulteriore contatto verranno presi in carico da figure specifiche a seconda delle necessità di aiuto medico o legale. “Lo Stato italiano sta disertando il proprio compito di informare i cittadini e garantire loro il rispetto concreto dei diritti di libertà nelle scelte di fine vita. In particolare, iI Parlamento italiano sta scrivendo pagine inqualificabili nell’ignorare persino la richiesta rivolta dalla Corte costituzionale, oltre che da parte di 140.000 cittadini, di legiferare in materia. Con il Numero Bianco sul fine vita mettiamo a disposizione uno strumento di resistenza contro l’ignoranza imposta dalle istituzioni”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

Articolo Precedente

A maggio i capi di Stato europei discuteranno un piano per il Pilastro sociale. Per questo è cruciale

next
Articolo Successivo

Anziani non autosufficienti, nel Recovery plan la promessa di una riforma entro il 2023: “Previsti livelli essenziali delle prestazioni”

next