Riaperture che “non vogliono dire un liberi tutti” e attenzione a possibili nuovi innalzamenti della curva sui quali “agire tempestivamente”. Secondo Silvio Brusaferro e Gianni Rezza, rispettivamente presidente dell’Istituto superiore di Sanità e direttore della Prevenzione del ministero della Salute, dal 26 aprile, giorno in cui si vedranno i primi allentamenti delle misure, bisognerà in ogni caso prestare attenzione, mantenere le regole e, comunque, tenere allertati i sistemi di monitoraggio. “Il leggero calo dell’Rt è un tesoretto – ha spiegato Brusaferro durante la consueta conferenza stampa – ma ci vuole gradualità rispetto al rilassamento delle misure e alle riaperture”. “Nessuno può escludere un nuovo aumento dell’incidenza di casi – ha detto invece Rezza – ma è pure vero che bisogna responsabilizzare gli individui. E le riaperture non vanno interpretate come un libera tutti”.

Le misure anti-Covid “possono essere più o meno spinte”, ha aggiunto Rezza, sottolineando la differenza tra i rischi che prende un epidemiologo e quelli che prende un economista. “La politica e giusto che prenda decisioni tenendo conto della possibilità che l’epidemia possa riemergere – ha concluso – L’importante è intervenire tempestivamente nel caso di un nuovo innalzamento della curva”.

Articolo Precedente

Brusaferro: “Contagi in calo ma il quadro rimane impegnativo. Terapie intensive sono ancora in sovraccarico e incidenza è elevata”

next
Articolo Successivo

Vaticano utilizza un’opera di street art per il francobollo di Pasqua, poi non risponde all’autrice. Che ora chiede 130mila euro di risarcimento

next