Dopo la decisione del presidente americano, Joe Biden, di ritirare il supporto alla coalizione saudita che da ormai cinque anni bombarda lo Yemen, dove è coinvolta in un sanguinosissimo conflitto contro i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran, da Riyad arriva la proposta di un cessate il fuoco proprio ai rivali sostenuti da Teheran da attuarsi con la supervisione delle Nazioni Unite. Una richiesta che, però, è stata subito respinta dalle milizie sostenute dalla Repubblica Islamica: “Mettete fine all’aggressione e al blocco sullo Yemen”.

A dare notizia della decisione arrivata dagli alti vertici del Regno è stato il ministro degli Esteri, Faisal bin Farhan, spiegando che l’intenzione della dinastia degli al-Saud è quella di avviare dei negoziati di pace tra il governo yemenita internazionalmente riconosciuto e i ribelli Houthi: “Faremo tutto il possibile per mettere la necessaria pressione sugli Houthi perché vengano al tavolo negoziale e depongano le armi perché riteniamo che la fine dei combattimenti e una soluzione politica siano l’unica strada”, ha detto il ministro citato dalla tv panaraba saudita al-Arabiya.

I ribelli filo-iraniani hanno però respinto la proposta dopo poche ore: “L’Arabia Saudita deve annunciare la fine dell’aggressione e la revoca del blocco (sullo Yemen, ndr)”, ha dichiarato un portavoce dei ribelli, Mohammed Abdelsalam, citato da al-Masirah, la tv degli Houthi. “Mettere in evidenza idee che sono state discusse per più di un anno non è una novità”, ha aggiunto.

Quasi due mesi fa era stato Biden a lanciare un messaggio a Riyad che, nel corso dei quattro anni di amministrazione Trump, aveva goduto di un nuovo riavvicinamento a Washington, formano con Israele un’alleanza tra le più solide di tutta l’area mediorientale. Ovviamente in funzione anti-iraniana. Ma con il cambio alla Casa Bianca gli equilibri si sono spostati: la nuova amministrazione Dem ha intenzione di riallacciare rapporti con Teheran, come fatto già da Barack Obama quando Biden era suo vice, soprattutto per rimettere in piedi quell’accordo sul nucleare subito stracciato da Trump al momento della sua entrata in carica. Una scelta che raffredderà i rapporti con il Regno che rimangono comunque ancora molto forti, come testimonia la decisione di Biden di non sanzionare il principe ereditario Mohammad bin Salman dopo che un rapporto dell’intelligence Usa lo indica come il responsabile dell’azione che ha portato all’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.

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