È la Cina il Paese che guida la classifica mondiale di chi finora ha registrato la maggiore capacità produttiva di vaccini anti Covid. Sono quattro i sieri contro Sars-Cov-2 che vengono prodotti da Pechino: Sinovac, Sinopharm, CanSino e AstraZeneca, dei quali – secondo i dati aggiornati al 17 marzo e pubblicati dal sito di informazione scientifica Airfinity – sono stati prodotti complessivamente 169,4 milioni di dosi. Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti, con 136,1 milioni di dosi dei vaccini Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. L’Unione Europea, invece, è soltanto terza, avendo prodotto solo 96,2 milioni di dosi dei vaccini Pfizer-BioNTech e AstraZeneca.

Al quarto posto c’è l’India, con 68 milioni di dosi dei vaccini AstraZeneca e Covaxin, seguita dal Regno Unito, che con la sola produzione del vaccino AstraZeneca ha finora raggiunto 19,3 milioni di dosi. La Russia, che produce il vaccino Sputnik, ha finora raggiunto una produzione di 11,8 milioni di dosi, seguita dalla Svizzera, con 5,6 milioni di dosi del vaccino Moderna e dalla Corea del Sud, con 1,7 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca.

In termini percentuali, la Cina rappresenta al momento il 33% della produzione mondiale di vaccini anti covid, seguita dagli Usa (27%), Ue (19%) e India (13%). Ma, al contrario della Cina, che ha finora esportato il 60% delle dosi prodotte, e dell’India, che ha esportato il 65% della produzione, gli Usa non hanno finora esportato una singola dose, fatta eccezione per possibili accordi con Messico e Canada, ma solo per il vaccino AstraZeneca, che non è ancora stato autorizzato dalla Fda statunitense e rimane in giacenza nei frigoriferi.

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