L’Europa prosegue nel contrasto al coronavirus con la campagna vaccinale di massa e con misure restrittive modulate sulla base delle curve epidemiologiche. Misure che riguarderanno i viaggi, anche se le frontiere dell’Ue restano aperte. Anche Pechino prende provvedimenti seri per il contenimento della pandemia, che in Cina al momento ha costretto oltre 22 milioni di persone in lockdown. La capitale ha infatti deciso di anticipare di due settimane, al 25 gennaio, la chiusura di asili e scuole ancora aperti in vista della festività del Capodanno lunare che parte il 12 febbraio. In base al nuovo calendario, la riapertura è prevista dal primo marzo, ma la decisione finale sarà adottata dalle autorità in base all’andamento dell’epidemia. Inoltre da ieri il governo ha deciso il lockdown per 1,7 milioni di cittadini a sud della capitale, nel distretto di Daxing, a seguito del riscontro di altri sei casi positivi, che fanno salire a 15 il numero totale di contagi registrati nella metropoli.

Guardando all’Europa, la Svezia le proroga fino al 7 febbraio, mentre la Germania registra altri 20.398 nuovi casi e 1.013 morti nelle ultime 24 ore. La situazione è in miglioramento per la Cancelliera Angela Merkel che avverte però sulla maggiore contagiosità della variante inglese. Continua invece la curva preoccupante degli Stati Uniti che contano altri 4.229 decessi, ovvero il secondo livello giornaliero più alto dall’inizio della pandemia. Intanto l’Africa, a corto di provviste di ossigeno e di altre forniture, lotta contro la “seconda ondata” di Covid-19, e registra un tasso di mortalità superiore a quello globale.

Svezia – Il governo svedese ha prorogato oggi un certo numero di restrizioni anti-Covid fino al 7 febbraio nel quadro delle misure volte a frenare la diffusione della pandemia. Tra i provvedimenti figura anche il divieto di vendita delle bevande alcoliche a partire dalle 20. “Abbiamo assistito ad un piccolo decremento della diffusione delle infezioni in alcune regioni, ma la situazione resta grave”, ha osservato il governo guidato da Stefan Lofven, esortando i datori di lavoro a consentire ai dipendenti di lavorare da casa dove possibile. Gli studenti delle scuole superiori continueranno a seguire le lezioni a distanza anche se nelle zone meno colpite alcuni corsi potranno tenersi in presenza, secondo quanto precisato dal ministro dell’Istruzione Anna Ekstrom. Rimarranno chiusi musei, piscine e centri sportivi.

Germania – La cancelliera Angela Merkel afferma che ci sono segnali promettenti che le infezioni da coronavirus stiano diminuendo in Germania e che meno persone richiedano cure intensive, sottolineando però che il Paese “deve prendere molto sul serio” il rischio rappresentato dalla variante più contagiosa rilevata per la prima volta nel Regno Unito. Il centro tedesco di controllo delle malattie ha dichiarato che sono stati segnalati 20.398 nuovi casi nelle ultime 24 ore, quasi 5mila in meno rispetto a una settimana fa. Ha sottolineato il pericolo di una “terza ondata” di infezioni, ma ha detto che “c’è ancora del tempo” per scongiurare quel pericolo. Il numero di nuovi casi ogni 100mila residenti su sette giorni si è attestato a 119, il più basso dall’inizio di novembre, anche se ancora ben al di sopra del livello di 50 che il governo ha come obiettivo. Martedì la cancelliera Angela Merkel e i ministri-presidenti dei Laender hanno raggiunto l’accordo per prorogare il lockdown nazionale fino al 14 febbraio.

Usa – Hanno registrato ieri 4.229 decessi provocati dal coronavirus, ovvero il secondo livello giornaliero più alto dall’inizio della pandemia. Sempre ieri vi sono stati 178.255 nuovi casi, che portano il totale dei contagi a quota 24.434.283, inclusi 406.001 morti.
Finora sono state distribuite nel Paese almeno 35.990.150 dosi di vaccini ed almeno 16.525.281 dosi sono state somministrate. Chiunque arrivi in aereo negli Stati Uniti dovrà sottoporsi a test anti Covid prima di partire e sottoporsi poi a quarantena. “Ci sarà ancora un duro inverno, la situazione peggiorerà prima di migliorare”, ha detto il presidente Joe Biden.

Africa – Il continente, a corto di provviste di ossigeno e di altre forniture, lotta contro la “seconda ondata” di Covid-19, che fa registrare un tasso di mortalità superiore a quello globale, ha dichiarato il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie del continente (Africa Cdc), che segnala circa 3,3 milioni di casi e quasi 82 mila decessi. Questi dati rappresentano una piccola parte di quella globale, ma i contagi hanno conosciuto un aumento di una media del 14 per cento in ogni settimana dello scorso mese. Il direttore di Africa Cdc, John Nkengasong, ha detto in un’odierna conferenza stampa che il tasso di mortalità del continente è pari attualmente al 2,5 per cento, mentre quello globale è del 2,2 per cento. All’inizio della pandemia, invece, il tasso di mortalità africano era inferiore a quello segnalato nel resto del mondo, ha aggiunto. In complesso sono 21 i Paesi africani che hanno riportato un tasso più alto del 2,2 per cento, ha specificato Nkengasong, con alcuni che lo superano ampiamente come il Sahara Occidentale, a quota 11,8 per cento, il Sudan con il 6,2 per cento, l’Egitto con il 5,5 per cento, la Liberia con il 4,4 e il Mali con il 4 per cento. Nkengasong ha parlato di medici e infermieri “travolti dal lavoro” che non possono prendersi cura dei pazienti, nonché di “letti e rifornimenti limitati”, citando anche il bisogno di maggiori forniture di ossigeno, che sta diventando “critico”.

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