Pd e Lega si confermano ai primi posti con 7,4 e 2,3 milioni, ma perdono rispettivamente un milione e quasi 700mila euro rispetto all’anno prima. Fratelli d’Italia registra un nuovo exploit e incassa l’88% in più rispetto al 2019, superando i 2,1 milioni. La “vecchia” Lega Nord per l’Indipendenza della Padania continua sulla strada di un lento declino e mette a segno 646mila euro, poco più dei Verdi che dopo l’ottima performance registrata nell’anno di Fridays for Future perdono un po’ di terreno. In calo anche il bottino di Forza Italia. Italia viva, nata nel settembre 2019 e appena resasi responsabile della crisi di governo, prende 725mila euro. Sono i dati sul 2 x mille ai partiti politici destinato dagli italiani con le dichiarazioni dei redditi 2020, che in generale mostrano un lieve aumento delle scelte espresse – a mettere la firma sono stati 1,37 milioni di contribuenti, pari al 3,32% – e dunque dei soldi distribuiti alle forze politiche, che salgono da 18 a 18,9 milioni. Nella lista completa (disponibile qui) manca il Movimento 5 Stelle, che come è noto ha sempre rifiutato i finanziamenti pubblici e anche questo contributo che dal 2014 li ha sostituiti.

Per Fratelli d’Italia la crescita più forte – Il 36,2% delle scelte espresse, pari a 496mila, è stato per il Partito democratico, che però l’anno prima ne aveva raccolte 572mila (42%). Dietro ma con largo distacco la Lega per Salvini premier con il 15% delle scelte, 206mila contro le 274mila del 2019. Fratelli d’Italia passa da 93.800 a oltre 164mila contribuenti sostenitori, l’11,9% di quelli che hanno deciso di finanziare un partito con una parte della loro Irpef: è la crescita più forte. Segue la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania che continua a perdere terreno da quando è nato il nuovo Carroccio di Salvini e stavolta si ferma a 646mila euro da 57mila persone.

Ripiegano Verdi, Più Europa e Forza Italia – I Verdi, che nel 2019 avevano sfiorato i 700mila euro, ripiegano a 616mila con 53.451 firme, meno di quelle espresse per Rifondazione (53.800) che però incassa un po’ meno perché evidentemente i contribuenti che l’hanno scelta hanno redditi – e dunque versamenti Irpef – più bassi. Seguono Italia viva con 45mila scelte e Più Europa, che cala da 51mila a 41mila firme e prende 609mila euro. Forza Italia è ancora più indietro, dopo Articolo 1 e Sinistra Italiana: solo 32mila firme, il 2,38% delle scelte espresse, e 575mila euro incassati contro i 623mila dell’anno prima.

Chi sceglie Azione ha i redditi più alti – Interessante il dato di Azione, il movimento di Carlo Calenda nato nel gennaio 2019: hanno deciso di girargli il loro 2 x mille solo in 29.734 ma quelle firme sono sufficienti per totalizzare ben 725mila euro, la stessa cifra che va ad Italia viva con 45mila firme. I contribuenti che hanno scelto la formazione dell’ex ministro dello Sviluppo hanno dunque dichiarato redditi più alti rispetto agli altri.

Possibile in lieve progresso – In lieve crescita la Sudtiroler Volkspartei (334mila euro) e Possibile di Pippo Civati che convince 13.599 elettori e prende 164mila euro, contro i 149mila dell’anno prima. Guadagna consensi pure il Partito Autonomista Trentino Tirolese (a 3.369 da 2.851) mentre ne perde qualcuno l’Union Valdotaine, a 2.933 per poco più di 35mila euro contro 3.364 del 2019. Idea supera di poco i 32mila euro, comunque meglio che nel 2019 quando era ferma a 20mila. In fondo alla classifica c’è l’Udc (28.472 euro, solo 2.171 firme), battuta di poco da Democrazia solidale (28.911 euro).

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