Un’aggressione che ha scatenato indignazione prima e solidarietà subito dopo. E il clamore suscitato dal video diventato virale della rapina subita da un rider 50enne probabilmente ha accelerato l’individuazione di alcuni giovani sospettati di essere gli autori dell’assalto. L’aggressione è avvenuta in Calata Capodichino a Napoli. Ci sarebbero anche dei minori. Gli agenti della questura hanno anche recuperato il motorino rapinato.

Nelle immagini si vede l’uomo, circondato dai rapinatori, che tenta più volte di scappare. Tentativo vano perché il branco lo ha picchiato e quindi derubato. I cronisti hanno poi scoperto che il fattorino che si opponeva così tenacemente al furto era un signore di 50 anni, con due figli e che dopo le botte si è messo in macchina per terminare il lavoro.

“Sono arrabbiato ma mi dispiace per quei ragazzi che hanno messo a segno la rapina. Sono dei ragazzini – ha poi detto Gianni Lanciano – Quando mi hanno intimato di consegnare il motorino, ho provato a resistere urlando ma non ho avuto paura perché ho solo provato a difendere qualcosa di mio, utile alla mia famiglia”. Dopo aver aver visto il video della rapina diffusa Lanciano ha riflettuto a lungo: “Quanta crudeltà. Sono ragazzini ma non dovrebbero agire così”.

Ringrazio tutti per la solidarietà che mi è stata espressa: c’è tanta gente di buon cuore. Ma io vorrei solo un lavoro stabile, pagare le tasse come ho sempre fatto e vivere tranquillamente – ha detto prima della notizia del fermo – Mi sono commosso, io ringrazio tutti coloro che mi sono vicini. Io non vorrei approfittare della bontà dei cittadini napoletani. Fino al 2015 ho fatto il macellaio in un grande supermercato – dice ancora – poi ci sono stati degli esuberi e da allora faccio qualcosa per portare avanti la famiglia“.

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