Gigi Proietti, morto nel giorno del suo 80° compleanno, era ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva di una clinica di Roma. L’attore romano, uno dei più grandi del teatro, della tv e del cinema italiano, si trovava nella clinica già da una quindicina di giorni, ma la famiglia aveva voluto mantenere il massimo riserbo. Proietti aveva avuto un attacco cardiaco: soffriva già di problemi al cuore. Nella clinica le due figlie, entrambi attrici, Susanna e Carlotta, e la moglie Sagitta Alter.

Giovedì 5 novembre saranno celebrati a Roma i funerali. La sindaca Virginia Raggi proclamerà il lutto cittadino per quel giorno. Le esequie del grande attore romano si terranno nella chiesa degli artisti di piazza del Popolo a Roma. Molto probabilmente il funerale sarà coperto da una diretta televisiva, anche per evitare che si creino troppi assembramenti. La sindaca è in contatto con la famiglia per condividere insieme l’omaggio di Roma: tra le ipotesi un corteo funebre in auto che partirà dal Campidoglio e toccherà diversi luoghi simbolo della vita di Proietti, come via Giulia (dove è nato l’attore) e il Globe Theatre (il teatro shakesperiano di cui era il direttore artistico). E proprio lì potrebbe esserci il ricordo di alcuni suoi amici – per poi arrivare nella chiesa dove si svolgerà la cerimonia.

La notizia delle condizioni gravissime aveva turbato molto il mondo della cultura, dell’arte e della televisione. E nelle ultime ore si erano moltiplicati i messaggi di vicinanza del mondo dello spettacolo e della cultura. La notizia “ci addolora tantissimo” aveva detto Fabio Fazio durante Che Tempo che Fa. “Tra poco 80 anni e il pensiero va a lui, speriamo bene”, aggiunge. E poi i pensieri su Twitter: “Daje Gigi, daje” dal il direttore di RaiNews24 Andrea Vianello. “Forza Giggi!” da Arturo Brachetti. “Gigi nun fa lo stupido stasera” il commento del rapper Frankie Hi-Nrg. “Ho scelto di chiamarmi #ilCavaliereNero a @VirginRadioIT in omaggio al Maestro #gigiproietti – raccontava Antonello Piroso – Persona di stile cultura ironia bravura. Posso solo sperare che la situazione volga al meglio al più presto, e che ci regali un finale che ci strappi una risata come le sue barzellette”. “Faje vede’ er Cavaliere nero” twitta Luca Di Bartolomei, dirigente del Pd, romanissimo. Quello del Cavaliere Nero è solo uno degli sketch esilaranti che Gigi Proietti ha portato in tv e a teatro, molti dei quali nel suo più grande trionfo sul palco, A me gli occhi please.

Proietti negli ultimi mesi era rimasto molto colpito dalla vicenda drammatica del coronavirus, aveva anche ironizzato sulla “nuova normalità” a cui siamo costretti. A marzo, parlando col Fatto Quotidiano, aveva detto: “Quando sento dire ‘non bisogna allarmarsi’, è il momento in cui mi preoccupo”. E aveva aggiunto: “E poi insistono, si lamentano: ‘Vi rendete conto? i cinema e i teatri chiusi!’. Ma di cosa si scandalizzano? La gente dell’establishment è difficile vederla seduta in platea. E per quanto riguarda i cinema, a Roma, negli ultimi anni ne hanno serrati 46 e nessuno di loro si è scandalizzato”. Aveva prestato la sua voce anche a uno spot Rai dedicato agli anziani, nonni come lui: “Restiamo a casa. Prima finisce tutto, prima andremo ‘ndo ce pare”. A luglio aveva presentato la stagione del Globe Theatre, il suo teatro shakespeariano-elisabettiano nel cuore di Villa Borghese.

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Gigi Proietti e l’inestinguibile amore per il teatro. Non solo mattatore. Aveva restaurato il Brancaccio e dirigeva il Globe di shakespeariana memoria

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