Chi di dibattito virtuale ferisce, di dibattito mortale perisce. Donald Trump, che non aveva accettato il dibattito virtuale con Joe Biden, ma che aveva poi voluto “costruirsene” uno all’ultimo momento, virtuale e per di più parallelo, stessa ora, stesso formato, ma reti diverse, innesca un boomerang che lo lascia tramortito, se non ko. Peggio del coronavirus, da cui è invece uscito pimpante, aggressivo e – ovviamente – senza mascherina (“L’85% di quelli che la indossano si contagiano”, è l’ultimo suo dato “scientifico” sciorinato in tv).

La notte dello zapping più anomala dell’America proiettata verso le elezioni presidenziali si ritorce, dunque, contro il magnate presidente che l’ha inventata. Anche perché gli slalom paralleli di Trump e di Biden non hanno lo stesso coefficiente di difficoltà: tra domande del pubblico e dei moderatori, la pista di Trump è nera, quella di Biden blu.

Merito, o colpa, anche della conduttrice del suo dibattito, Savanna Guthrie, 48 anni, host di Today, show della Nbc, che, sul palco allestito davanti al Pérez Art Museum di Miami, non gli fa sconti e lo stana a più riprese sulle false affermazioni della sua campagna. Al National Constitution Center di Filadelfia, Biden riceve un trattamento meno conflittuale da George Stephanopoulos, anchor della Abc, e può presentare le sue posizioni senza essere interrotto o contestato. A Miami, non ci sono mascherine; a Filadelfia, Biden e Stephanopoulos la indossano entrambi, prima di cominciare a parlare.

Per Trump, quella con la Guthrie è stata una delle interviste più difficili che ha finora dovuto affrontare: il presidente non ha voluto rinnegare le teorie cospirazioniste di QAnon e neppure condannare i suprematisti bianchi. Biden non s’è sbilanciato sulla possibilità di aumentare il numero dei giudici della Corte Suprema, ma s’è impegnato a prendere posizione prima delle elezioni. Raramente, se non mai, il presidente, di solito impulsivo e spavaldo, era apparso così in difficoltà, anche se Paulette, un’elettrice, lo lusinga prima di fare la sua domanda: “Lei è così bello quando sorride…”. La Guthrie, diventa sui social la nuova eroina del popolo democratico, è la giornalista che affossa le speranze di rimonta del magnate.

Naturalmente, non la pensa così la campagna di Trump: “Il presidente ha sonoramente battuto Savannah Guthrie”, vista nel ruolo di sostituta di Biden; e “s’è districato dagli attacchi, interagendo con gli elettori“. “Su Abc – nota la campagna del magnate – la scena era completamente diversa, con domande a Biden per non metterlo in difficoltà. Gli americani possono vedere che il presidente guida il Paese e che in 47 mesi ha fatto più che Biden in 47 anni di politica”.

Biden ha mostrato la consueta pacatezza nel contestare la presidenza Trump e ha accusato il rivale di non avere fatto nella per contenere la diffusione dei contagi. Per la Johns Hopkins University, all’ora dei due dibattiti paralleli si contavano nell’Unione quasi 7.980.000 contagi – oggi saranno otto milioni – e 217.700 vittime. Con 62 mila contagi, ieri è stata la giornata peggiore dal 31 luglio. L’ex vice di Obama s’impegna a prendere il vaccino, se approvato dalla scienza, e contesta a Trump mancanza di coerenza nella politica estera.

Trump è stato invece messo sotto torchio da una Guthrie agguerrita e non disposta ad accettare risposte evasive sulla gestione della pandemia, sull’estremismo di destra, sulle dichiarazioni fiscali del magnate mai pubblicate. “Quando è risultato negativo l’ultima volta al test anti-Covid, prima del primo dibattito con Biden?”, il 29 settembre, è stata la prima domanda della serata. “Non ricordo… Forse il giorno prima…”, risponde esitante Trump, che ammette di non avere fatto i test tutti i giorni. “Io sono il presidente, devo vedere la gente, non posso restare chiuso in un seminterrato”, è la replica, con un riferimento al basement dove Biden è rimasto rinchiuso nelle settimane più devastanti della pandemia.

Trump difende i bagni di folla dei suoi comizi, senza protezione e senza distanziamento. E subito dopo si rifiuta di condannare esplicitamente il suprematismo bianco e il movimento cospirazionista QAnon: “Non li conosco, non so niente di loro”, afferma, nonostante la Guthrie gli ricordi che ha spesso rilanciato su Twitter le loro teorie complottiste. “Lei è il presidente, non un qualunque zio strambo”, replica la moderatrice che lo incalza a seguire sulle dichiarazioni dei redditi mai pubblicate: “I numeri usciti sono sbagliati… E comunque il fisco mi ha trattato molto male”, dice Trump, senza smentire di avere pagato, lui, un magnate, 750 dollari l’anno sia nel 2016 che nel 2017.

Se perde, che cosa succede?, viene chiesto sia a Trump che a Biden. “Accetto il risultato, se è stato tutto regolare e non ci sono stati brogli”, fa il solito distinguo il magnate. “Vorrà dire che non sono stato un buon candidato”, riconosce l’ex vice di Obama.

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