Sempre più isolato dai repubblicani, dai consiglieri e anche dalla figlia Ivanka, che nel frattempo finisce nel mirino di un’inchiesta per frode fiscale. Ma Donald Trump, insieme a pochi altri suoi fedelissimi, resta convinto che queste presidenziali siano state determinate dagli errori delle macchine elettorali Dominion, da un complotto “comunista” – come ha dichiarato ieri Rudy Giuliani – o addirittura la Cina. Il tutto senza fornire prove attendibili, mentre il riconteggio manuale delle schede in Georgia prosegue.

Intanto la campagna di Trump ha incassato nuove sconfitte nelle aule dei tribunali, con giudici che in Arizona, Pennsylvania e Georgia che hanno di nuovo rigettato come infondate tutte le mozioni per bloccare la certificazione dei risultati che danno il candidato dem vincente, proprio mentre Giuliani ripeteva le accuse, senza prove, dell’esistenza di un grande complotto coordinato dem per rubare le elezioni. Lunedì arriveranno le conferme dei riconteggi finali anche di Pennsylvania e Wisconsin, mentre la pandemia di coronavirus continua a imperversare nel Paese: solo nelle ultime 24 ore i contagi sono stati più di 200mila e oltre 2200 i morti. Una crisi sanitaria che Biden, che oggi compie 78 anni e che sarà il presidente più anziano della storia americana, dovrà capire come affrontare.

Gli attacchi dei repubblicani Mitt Romney, l’unico senatore che votò per l’impeachment di Donald Trump, attacca il presidente uscente e riferendosi ai suoi tentativi di rovesciare l’esito delle elezioni presidenziali Usa dichiara che “è difficile immaginare un’azione peggiore, più antidemocratica compiuta da un presidente in carica”. Ad allarmare Romney il fatto che, “dopo aver fallito nel presentare anche un plausibile caso di frode o complotto” nella serie di ricorsi legali, ora “il presidente sia passato a fare pressioni esplicite su funzionari statali e locali per sovvertire la volontà popolare e l’esito delle elezioni”. La dichiarazione è arrivata dopo che è stata diffusa la notizia che Trump oggi ha invitato alla Casa Bianca esponenti repubblicani del Michigan con l’obiettivo di mobilitarli in un tentativo teso ad impedire il riconoscimento dei risultati elettorali nello Stato. E dopo la conferenza stampa di Giuliani anche il senatore repubblicano del Nebraska Ben Sasse, potenziale candidato repubblicano per il 2024, e la senatrice dell’Iowa Joni Ernest hanno espresso accuse molto pesanti rispetto alle accuse di brogli avanzate da Trump e Giuliani.

Il caso di Ivanka Trump – Il procuratore generale di New York avrebbe inviato un mandato di comparizione alla Trump Organization in merito alle spese di consulenza pagate a Ivanka Trump come parte di un’ampia indagine sugli affari del presidente Donald Trump. Lo ha riferito il New York Times, citando fonti anonime. Il quotidiano aveva lanciato lo scoop sulle indagini che riguardano due decenni di dichiarazioni fiscali di Trump, secondo cui il presidente avrebbe ridotto l’imposta sul reddito della sua azienda per diversi anni deducendo 26 milioni di dollari in spese di consulenza come spesa aziendale.

Dai registri sarebbe emerso, secondo il Times, che 747.622 dollari di quelle tasse sarebbero stati pagati a Ivanka Trump, figlia del presidente, attraverso una società di sua proprietà in un momento in cui era anche dirigente della Trump Organization. Se fosse vero, non rappresenterebbe necessariamente un problema a patto di aver pagato l’imposta sul reddito, ma potrebbe comunque sollevare dubbi sull’ammissibilità delle detrazioni fiscali correlate alla Trump Organization. L’Internal Revenue Service, in passato, ha già emesso sanzioni sulle commissioni di consulenza, ritenendo che fossero fatte per eludere la responsabilità fiscale.

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