Le alleanze servono. Soprattutto al Movimento 5 stelle. Lo dimostra il “caso Matera”, la capitale della cultura 2019 che nei giorni scorsi ha richiamato alle urne i cittadini anche per l’elezione del nuovo sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Il candidato pentastellato Domenico Bennardi ha ottenuto una percentuale che gli garantisce l’accesso al ballottaggio contro il candidato del centrodestra Rocco Luigi Sassone. Un caso forse più unico che raro nella tornata elettorale del 20 e 21 settembre, una vera débâcle per i grillini.

E a sostegno del candidato Bennardi si è formata nei mesi scorsi è nata una vera e propria coalizione: non una semplice alleanza con una lista civica, ma un accordo tra quattro liste tra le quali anche “Europa Verde-Psi” e “Volt Matera”, il movimento nato dal basso che in alcune occasioni ha strizzato l’occhio a Carlo Calenda ed Emma Bonino. Eppure anche i tra Sassi, i grillini hanno accuratamente evitato l’accordo col Pd, il partner di governo, il cui candidato Giovanni Schiuma si ferma intorno al 20 percento.

Ora, in attesa dei risultati definitivi a conferma delle proiezioni, ancora nessuno si sbilancia. Ma è chiaro che sul tavolo c’è il secondo turno delle comunali, il 4 ottobre. Il Movimento deve decidere: un accordo con i democratici potrebbe garantire, almeno sulla carta, una vittoria chiara. Ma gli integralisti M5s si oppongono.

La scelta, però, potrebbe essere influenzata anche da quanto accaduto a qualche chilometro da Matera: nelle regionali per il rinnovo del consiglio regionale pugliese, infatti, la candidata del Movimento Antonella Laricchia ha rifiutato l’alleanza con il dem Michele Emiliano, riconfermato dagli elettori alla guida della giunta della Regione Puglia. A nulla sono valsi gli appelli dei leader nazionali come Luigi Di Maio: Laricchia ha scelto la strada solitaria ottenendo l’11% delle preferenze, ma finendo comunque tra i banchi dell’opposizione.

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