Il 4 luglio del 2019, alla Camera dei Deputati, in occasione del convegno “Le macroregioni europee del Mediterraneo e l’area dello Stretto”, è stata presentata una relazione dettagliata sull’attraversamento dello Stretto, analizzando le ipotesi in campo.

Una tra le più suggestive, è quella del ponte galleggiante sommerso, sviluppata in Norvegia, paese all’avanguardia nella progettazione di soluzioni viarie in ambiente marino.

“Arianna Minoretti, ingegnere capo del Dipartimento Statale di Ponti dell’amministrazione pubblica dei trasporti norvegese (Statens vegvesen – Norvegian Public Roads Administration) in qualità di responsabile del Progetto Ponte d’Archimede ha presentato con successo i risultati dello studio di fattibilità per l’attraversamento del Bjørnafjord, che è applicabile a molti altri attraversamenti – spiega l’ing. Giovanni Saccà, in una video presentazione postata su youtube -. Utilizzando tali tecniche nello stretto di Messina, si potrebbero prendere in considerazione soluzioni in grado di realizzare attraversamenti non solo nel punto più stretto, ma anche nel punto più baricentrico rispetto ai centri abitati, in modo da minimizzare i tempi di collegamento interni all’Area Metropolitana dello Stretto. Tutto ciò con lo scopo non solo di risolvere le problematiche dei collegamenti a lunga distanza, ma soprattutto per creare le condizioni in grado di unire le città Metropolitane di Messina e di Reggio Calabria in un’unica grande città Metropolitana localizzata al centro del Mediterraneo, che diverrebbe la settima città d’Italia e la terza del Sud Italia”.

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