L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi è indagato dalla procura di Genova per attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture nell’ambito dell’inchiesta sulla sicurezza dei pannelli fonoassorbenti. La notizia è stata rivelata da Repubblica e arriva nei giorni decisivi delle trattative con il governo per il mantenimento o meno della concessione sulla rete autostradale. A Tomasi, che ha preso il posto di Giovanni Castellucci dopo che quest’ultimo è stato indagato per il crollo del ponte Morandi a Genova, vengono contestati fatti risalenti alla sua partecipazione al Comitato grandi opere di Aspi. La società, in una nota, ha respinto le accuse dicendo che Tomasi “non aveva diretta competenza” delle barriere.

L’indagine si aperta a fine 2019: sotto accusa è finito l’acquisto di pannelli anti rumore per 30 milioni di euro, poi rivelatisi pericolosi. Alcuni di questi infatti si sono staccati sulla tratta Rapallo-Sestri Levante e, dopo l’intervento della Guardia di finanza, si è scoperto che non erano a norma. L’investimento era stato deciso appunto dal comitato e poi proposto al consiglio di amministrazione. Il sostituto procuratore Walter Cotugno, a fine 2019, ha notificato un avviso di garanzia a tutti i componenti del comitato. Secondo quanto riferito dagli investigatori al Secolo XIX, si è trattato di un “atto dovuto per far chiarire ai manager la posizione”. Tomasi, scrive sempre il quotidiano, avrebbe preso le distanze dagli altri membri del comitato e sarebbe stato “estromesso dalle decisioni” per questo motivo.

“L’amministratore delegato”, è la dichiarazione di Aspi, “ha già avuto modo di chiarire ampiamente all’Autorità Giudiziaria la propria posizione. Nell’incontro – che si è tenuto lo scorso gennaio 2020 presso la Procura di Genova – l’Ing. Tomasi ha chiarito che la sua partecipazione al Comitato Grandi Opere di ASPI avveniva solo con la finalità di presentare alcuni progetti di potenziamento della rete di cui, al tempo, aveva diretta competenza. Di tali progetti non hanno mai fatto parte le barriere fono-assorbenti oggetto di indagine – installate su 60 km su un totale di 3.000 km della rete Aspi- rispetto alle quali Tomasi non ha mai avuto alcuna responsabilità diretta o indiretta”.

Intanto ieri la procura di Genova ha aperto un fascicolo dopo una serie di esposti, in primis quello del presidente della Regione Giovanni Toti, per i disagi nel nodo autostradale ligure dovuti alle ispezioni nei tunnel e i cantieri con gli scambi di carreggiata. I magistrati hanno chiesto chiarimenti al ministero dei Trasporti e ad Aspi sulle tempistiche degli accertamenti e le modalità e sulla anticipazione della fine delle ispezioni e il differimento degli interventi meno urgenti.

Nell’esposto-denuncia inviato alla procura di Genova sulla situazione in cui versa il sistema autostradale ligure il presidente Toti aveva evidenziato che “le modalità di programmazione e effettuazione dei lavori poste in essere nelle ultime settimane sembrano improntate principalmente alla tutela di una accezione ‘strutturale’ di sicurezza, legata cioè esclusivamente alla stabilità dell’infrastruttura, senza considerare che la sicurezza deve essere anche valutata nella sua accezione ‘funzionale'”. Nel fascicolo sono confluiti anche gli esposti delle pubbliche assistenze del Levante che lamentavano ritardi nell’assistenza ai pazienti e nel trasporto in ospedale con ambulanze e automediche bloccate nelle code.

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