È una “gravissima diffamazione” quella “posta in essere nel corso della trasmissione andata in onda ieri sera su Rete 4 La Quarta Repubblica” ai danni di Antonio Esposito. Lo scrive l’avvocato Antonio Grieco in una nota in cui spiega di aver ricevuto mandato dal giudice di “adire le vie legali nei confronti di tutti coloro che si siano resi responsabili della gravissima diffamazione”. Per il legale durante la trasmissione televisiva condotta da Nicola Porro “si è giunti, in maniera inqualificabile, a consentire al giornalista Piero Sansonetti di affermare, tra l’altro, che la magistratura è marcia…moltissimi processi sono truccati’ e poi che ‘trame della magistratura italiana e quella del Giudice Esposito fa parte, sta dentro a questa storia’, gridando, infine, ‘il Giudice Esposito è uno scandalo‘.

Esposito, come è noto, era il presidente della sezione Feriale della Cassazione che nel 2013 condannò in via definitiva Berlusconi per frode fiscale. Quarta Repubblica è la stessa trasmissione che ha mandato in onda l’audio di un colloquio tra Berlusconi e il giudice Amedeo Franco, relatore di quella stessa sentenza, che definiva – tra le altre cose – quella sentenza “una schifezza guidata dall’alto“. Sansonetti ha rilanciato la notizia di quell’audio sul suo quotidiano Il Riformista. Già dopo la diffusione di quel dialogo, Esposito ha annunciato l’intenzione di rivolgersi alla giustizia: “Lunedì – aveva detto l’1 luglio- presenterò una querela per diffamazione ma non è escluso che chiederò alla Procura di Roma anche di acquisire gli audio del relatore di Cassazione, Amedeo Franco”.

Adesso la trasmissione delle reti Mediaset è tornata sulla vicenda mandando in onda le dichiarazioni rese a uno dei legali di Berlusconi e poi allegate al suo ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. A parlare sono un bagnino termale, un cameriere ed uno chef di un albergo di proprietà di Domenico De Siano, senatore e coordinatore campano di Forza Italia, ed ex sindaco di Lacco Ameno. I tre dipendenti accusano il dottor Esposito di avere usato espressioni volgari nei confronti dello stesso Berlusconi. Sono le stesse dichiarazioni già oggetto di una denuncia di Esposito, che ha dato vita a un’indagine della procura di Napoli raccontata dal Fatto Quotidiano. Per l’avvocato Grieco si tratta di “numerose faziosità, distorsioni ed omissioni”. “Al di là dei commenti adesivi a tali dichiarazioni da parte di alcuni partecipanti alla trasmissione – continua l’avvocato – quello che è estremamente grave è che il conduttore ha omesso di dare notizia della fondamentale circostanza che il dottor Esposito, come venne a conoscenza di tali dichiarazioni, ebbe a sporgere querela nei confronti dei tre dipendenti per le false affermazioni a lui attribuite e dai lui mai fatte, ed ha omesso altresì di ricordare che, a seguito di tale querela, fu istaurato procedimento penale attualmente pendente presso la procura di Napoli. Eppure tale notizia, non solo era contenuta nel comunicato che il legale del dottor Esposito aveva fatto pervenire a Rete Quattro ed alla redazione di Quarta Repubblica – comunicato del tutto ignorato – ma era apparsa, alcuni giorni prima, su numerosi quotidiani che davano conto della querela del dottor Esposito e della pendenza del procedimento penale“.

Ma non solo. L’avvocato torna su uno dei passaggi fondamentali che vengono contestati anche nell’audio del giudice Franco: l’assegnazione del fascicolo su Berlusconi alla sezione Feriale della Cassazione. Il giudice relatore, defunto un anno fa, parlando con Berlusconi dice tra le altre cose: “Hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandare il fascicolo alla Feriale”. Ma ad assegnare il caso al Feriale fu la Terza sezione penale della corte di Cassazione della quale faceva parte lo stesso giudice Franco. E fu inviato al Feriale perché le contestazioni si sarebbero prescritte l’1 agosto del 2013. “Nel corso della trasmissione – scrive dunque l’avvocato – il conduttore ha affermato che ‘dalla corte di appello di Milano erano arrivati in Cassazione le carte con la scritta urgentissimo e che dice che la prescrizione matura il 01.08.’. Afferma ancora il conduttore ‘la Corte d’Appello dice dovete sbrigarvi perché l’1.8…’. A tale proposito il Porro ha mostrato una parte della copertina del fascicolo processuale a carico del Berlusconi sulla quale era scritto ‘urgentissimo, prescrizione il 01.agosto 2013′. Se fosse stata mostrata tutta la copertina, come correttezza avrebbe imposto, i telespettatori avrebbero avuto modo di notare che nella parte alta della copertina era scritto a caratteri cubitali CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE e che, in altra parte della copertina, vi era l’annotazione proveniente dal magistrato dell’ufficio preliminare dei ricorsi della Terza Sezione Penale della Corte (quella di Amedeo Franco) del provvedimento: “Alla sezione feriale considerato il termine di prescrizione” (provvedimento poi ribadito su apposito modulo dal magistrato della Terza sezione Luca Ramacci che, dopo aver ribadito “urgentissimo”, “dispone l’assegnazione del procedimento alla Sez. Feriale considerati i termini di prescrizione, 01.08.2013). La visione completa della copertina avrebbe fatto comprendere ai telespettatori che il processo venne innanzitutto assegnato, come di regola, alla competente sezione (la Terza, quella di Franco); e che fu tale sezione ad “assegnare” il procedimento “alla Sezione Feriale considerato il termine di prescrizione”. L’avvocato di Esposito ha dunque chiesto a Rete 4 di dare “integrale lettura del presente comunicato di rettifica e smentita” nel corso delle trasmissioni dell’emittente.

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