La Lombardia è arrivata completamente impreparata a questa epidemia e ha pensato che fosse un’influenza. Ma ha sbagliato l’impostazione perché l’epidemia si combatte sul territorio, non con i ricoveri come per l’influenza stagionale”. Così, a “24 Mattino” (Radio24), Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare e virologia all’Università di Padova, spiega la situazione drammatica che si è verificata in Lombardia con l’epidemia da covid.

E aggiunge: ” La scelta si è rivelata fallimentare perché nessuno era preparato e non c’era cultura epidemiologica. E c’è stata un po’ di presupponenza anche da parte nostra pensando di essere più bravi dei cinesi. Bisogna anche sfatare questa tesi secondo cui si ammalano di covid solo le persone anziane. In realtà, si ammalano principalmente le persone giovani. Sono loro che trasmettono la malattia. E’ chiaro che quando trasmettono la malattia a una persona anziana, questa può ammalarsi in maniera grave. In Veneto abbiamo appurato la distribuzione maggiore di positività non è tra le persone anziane ma tra quelle della fascia d’età compresa tra i 25 e i 50 anni. Sono loro che trasmettono la malattia , non gli anziani”.

Circa l’ipotesi del potere infettivo nullo degli asintomatici, Crisanti attacca duramente l’Oms, da lui definito “un baraccone che va smontato e rifatto da capo perché finanziato in gran parte da industrie private e da pochi Stati”. E puntualizza: “L’Oms ha commesso tanti errori e non ha messo tutti gli Stati nelle condizioni di prevenire molto meglio la diffusione dell’epidemia. Ha sbagliato tutto lo sbagliabile, ma non è la prima volta. Basti pensare a quello che ha fatto per l’influenza suina: l’Oms ha creato un danno gigantesco a diversi governi a vantaggio di alcune industrie, generando l’allarme sulla pandemia da influenza suina, che invece si è rivelata un’autentica bufala. Certo che sono pericolosi gli asintomatici. In tutte le malattie infettive gli asintomatici svolgono un ruolo importantissimo e cruciale, tranne che per l’ebola”.

E chiosa: “I messaggi contradditori degli scienziati? Spesso il problema è amplificato dai media, perché è normale che, quando viene pubblicata una ipotesi scientifica, questa venga immediatamente messa in discussione. La scienza avanza attraverso il dubbio e la messa in discussione delle conoscenze acquisite, altrimenti non ci sarebbe progresso. Se questo dibattito, che è un processo naturale nella scienza, viene amplificato dai media, in qualche modo viene distorto. E così passano messaggi un po’ incoerenti – conclude –Lo studio di Harvard sulla diffusione dell’epidemia a Wuhan già a ottobre? I cinesi ci hanno somministrato solo la parte finale della curva dell’epidemia. Manca completamente la parte esponenziale. Penso che la Cina abbia mentito sull’inizio della pandemia, sul numero dei casi, sui dati della mortalità, sugli asintomatici. C’è stata una completa mancanza di trasparenza”.

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