Resta l’impegno “a fare qualunque cosa necessaria” e si ricorda la pronuncia della Corte di giustizia Ue che ha stabilito che il Quantitative easing rientra nel mandato. Per ora si limita a questo la risposta della Banca centrale europea alla sentenza emessa oggi dalla Corte costituzionale tedesca. Un messaggio ai mercati, per evitare almeno nell’immediato nuove tensioni sui titoli di Stato, ma anche il riferimento alla pronuncia dei giudici lussemburghesi che – su ricorso proprio dei giudici tedeschi che chiedevano chiarimenti – nel 2018 diede ragione alla Bce.

La Banca centrale europea “prende nota del giudizio di oggi della Corte costituzionale federale tedesca sul Pspp” e “rimane pienamente impegnata a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato per garantire che l‘inflazione salga a livelli coerenti con il suo obiettivo a medio termine e che le azioni di politica monetaria intraprese nel perseguimento dell’obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi siano trasmesse a tutte le parti del economia e in tutte le giurisdizioni dell’area dell’euro”, si legge nella nota. Che poi conclude: “Nel dicembre 2018 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la Bce agisce nel rispetto del suo mandato”.

La nota dell’Eurotower è arrivata al termine della riunione del consiglio direttivo dell’istituto per una informativa sulla decisione della Corte tedesca. I giudici di Karlsruhe hanno riconosciuto che il quantitative easing non viola il divieto di finanziamento monetario. Ma hanno accolto un’altra parte del ricorso: la Corte Ue, scrivono usando toni molto duri, non ha valutato adeguatamente se il piano rispetta il principio della proporzionalità tra costi e benefici. Per questo, entro tre mesi, la Bce è chiamata a dimostrarlo “in modo comprovato e comprensibile”, altrimenti la Bundesbank non potrà più partecipare al piano di acquisti di titoli di Stato.

Nella prima replica della Bce non c’è traccia di una risposta in merito a questo chiarimento. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha già dichiarato il suo impegno a sostenere “l’adempimento di questo compito, nel rispetto dell’indipendenza del consiglio direttivo della Bce”. E anche la cancelliera Angela Merkel ha sottolineato che “l’Alta Corte mostra chiaramente alla Bce i suoi confini”. Allo stesso tempo i giudici di Karlsruhe hanno specificato che la decisione di oggi non riguarda le misure adottate “nel contesto dell’attuale crisi da coronavirus”.

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