“Il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del nostro Paese, in crisi per l’emergenza coronavirus è reale, è una minaccia tangibile”. Lo ha detto a Radio anch’io il generale della Guardia di Finanza Alessandro Barbera, comandante dello Scico, il servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata delle Fiamme gialle. Un allarme lanciato qualche giorno fa da Bankitalia, per esempio, sulle infiltrazioni. Ma anche dall’ex pm antimafia Nino Di Matteo.

“Sicuramente le organizzazioni criminali adotteranno una serie di strategie diversificate per inquinare tessuto economico del paese grazie ad un’ingente disponibilità di risorse finanziarie accumulate con i traffici illeciti, uno fra tutti il traffico internazionale di droga. È prevedibile che molte aziende, che evidentemente andranno in crisi con questa pandemia, diventeranno obiettivi molto appetibili – sottolinea l’alto ufficiale – La criminalità organizzata ha sempre sfruttato questi momenti emergenziali, come durante la ricostruzione del post terremoto in Irpinia oppure l’emergenza dei rifiuti in Campania, ecco la criminalità organizzata l’ha fatta da padrona in questi momenti”.

Erano stati i capi delle procure di Napoli e Milano, Giovanni Melillo e Francesco Greco, a evidenziare rischi nel Dl Liquidità. “Altro aspetto altrettanto importante: l’Italia sta già immettendo denaro per cercare di sostenere economia in crisi e la Guardia di Finanza sta già facendo azioni di monitoraggio su questo ed è già emerso che ci sono dei chiari rischi. Il nostro lavoro di prevenzione per contrastare queste mafie va avanti da sempre: da un lato con una qualificazione attenta del nostro personale per sviluppare questo tipo di attività investigative molto specifiche, dall’altro sfruttando l’innovazione tecnologica – conclude Barbera – per supportare l’attività dei nostri investigatori e ancora, per quanto riguarda la dimensione internazionale della criminalità organizzata, dando risalto alla collaborazione costante con gli organi collaterali di tutto il mondo”

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