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Coronavirus, dalle canzoni cantate in coro agli striscioni disegnati dai bimbi: tutte le iniziative social per la quarantena. Il viceministro Sileri: “Le nostre finestre comunicano nostra forza”

In questi giorni di quarantena forzata per tutti gli italiani si stanno moltiplicando le iniziative per far sentire unito il Paese e – anche – trovare un modo originale e simpatico per trascorrere il tanto, troppo, tempo libero a disposizione. Milano, Torino, Salerno, Roma, Napoli, Bari… in molte città la gente si sta dando appuntamento in queste ore alla finestra grazie agli appelli che viaggiano via social. Una risposta spontanea di tanti cittadini chiusi in casa per la serrata nazionale, dopo le nuove misure per contenere la diffusione del coronavirus, che vogliono ad ogni modo far sentire la propria voce incoraggiando specie chi in queste ore è in trincea a salvare vite umane, dimostrando che l’Italia è un Paese unito, che #iorestoacasa, #andràtuttobene #celafaremo. “Le nostre finestre ed i nostri affacci sono le migliori bacheche per comunicare la nostra forza“, ha scritto su Facebook anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S), condividendo una foto in cui si vede uno striscione esposto su un balcone con scritto “W il Ssn”.

Apriamo le finestre, usciamo sui balconi e suoniamo insieme anche se lontani. Non importa saper leggere la musica, suonare uno strumento o possederlo; basta anche cantare una canzone o far suonare le pentole di casa, l’importante è farci sentire perché la musica è la migliore medicina per curare l’anima e in questo momento ne abbiamo bisogno”, scrivono su Facebook gli organizzatori del “Flashmob sonoro!” in programma oggi alle 18. Per restare in ambito musicale, un giovane poeta romano, Lorenzo Cioce, ha lanciato ‘Italia Flash Mob Inno Italiano #CeLaFaremo #TuttiACasa #Sinfonia‘: a cominciare da domani, 14 marzo fino al 27, un appuntamento canoro quotidiano delle 18. “Tutti i giorni dai balconi, dalle finestre, dai giardini, dai terrazzi di casa, a distanza di sicurezza, con il cuore, con qualunque strumento musicale, digitale, vocale, analogico, fisico canteremo e suoneremo l’inno di Mameli e le canzoni italiane tutti insieme perché siamo un popolo di grandi persone creative e solidali. Facciamolo per gli eroi civili che stanno salvando tante vite umane in Italia e per l’umanità intera. Invitate chi volete”.

A Milano invece, alcuni internauti hanno lanciato per domani la “mestolata collettiva“: “A chi è sola o solo, a chi è ammalato o ammalata, a chi è in isolamento o passa turni sfiancanti in ospedale: a tutti loro, facciamo sentire la nostra vicinanza e il nostro supporto”, “armiamoci di padelle e mestoli, perché alle 19 in punto ci uniremo in una ‘mestolata’ collettiva di speranza, condivisione, incoraggiamento, resistenza. Cinque minuti di percussioni caserecce per sentirsi parte di una grande comunità che non si arrende e che suona insieme il ritmo della vita”. Altra proposta che sta diventando virale quella di fare scattare domani, esattamente a mezzogiorno, un grande applauso collettivo “per tutto quello che ognuno di noi sta facendo per la Nazione”.

Ma non solo. Già ieri sera a Napoli, Salerno e Torino la gente si è affacciata sui balconi per intonare insieme alcune canzoni della tradizione italiana, da “Napul’è” di Pino Daniele a “Abbracciame” fino alla Macarena. Le immagini con le voci che risuonano per le strade deserte sono da brividi. In alcuni comuni della Brianza invece, la gente ha dato vita a un forte applauso collettivo.

E da qualche giorno sui social, con l’hashtag #andràtuttobene, si vedono le immagini degli striscioni appesi fuori da molte case realizzati dai bambini con tempere, pennarelli e matite colorate: “Andrà tutto bene” è proprio la scritta che si legge accompagnata da un arcobaleno. In tutta Italia in molti hanno poi già messo sul davanzale della finestra una candela accesa, simbolo di luce. E proprio la luce sarà protagonista di un altro flash mob in programma sabato 14 marzo a Napoli: “Napoli non si spegne”, è il nome dell’evento organizzato da Michele Del Vecchio, direttore di Spazio Tangram, che consiste nell’illuminare il balcone di casa propria tutti insieme per due minuti, dalle 20, facendo in modo che vari quartieri della città si illuminino due a due, ogni cinque minuti, fino alle 20.30. “Lo facciamo prendendo in prestito le parole di Italo Calvino: ‘Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore’. Ed è proprio dall’alto che vogliamo far vedere il nostro essere vicini, quartiere e quartiere, regalando ad un astronauta immaginario la visione di un meraviglioso gioco di luci”.