“De Luca dice che la sanità va benissimo, ma dovrebbe farsi un giro negli ospedali di Napoli e della Campania. Dopo 5 anni il bilancio è assolutamente fallimentare“. Così, ai microfoni di “Barba e capelli”, su Radio Crc, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris stronca l’operato del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’ambito della sanità.

De Magistris commenta le ultime aggressioni avvenute a Napoli a danno del personale sanitario e puntualizza: “Napoli non è una città in cui c’è una guerra, ma c’è un tema importante di sicurezza da affrontare con serietà. Dobbiamo mettere in condizione medici e infermieri di lavorare in sicurezza e far sì che i pazienti già in pericolo di vita non debbano farsi il segno della croce sperando che arrivati al pronto soccorso non vengano messi a terra in attesa. Qualcuno un giro negli ospedali se lo dovrebbe fare. Sicuramente la geolocalizzazione, la videosorveglianza, un controllo maggiore delle forze di polizia e vigilanze private armate nelle strutture ospedaliere sono tutte misure che, messe insieme, aiutano ad avere un servizio più sicuro – continua – ma siamo anche molto insoddisfatti in città per come funzionano i servizi del 118, carenti non certo per colpa di chi guida l’ambulanza, dei medici o degli infermieri che sono le principali vittime dopo i pazienti. Il problema è che ci sono poche ambulanze in città. Sentivo dire con soddisfazione da un dirigente del settore ospedaliero che non è vero che un’ambulanza è arrivata con un ritardo di un’ora ma che è arrivata dopo 25 minuti, non so se è un buon risultato. Se una persona ha un infarto, dopo 25 minuti rischi di trovarla morta”.

L’ex magistrato si pronuncia anche sulla riforma della prescrizione: “Credo che una riforma della prescrizione fosse assolutamente necessaria, l’interruzione dopo la sentenza di primo grado è un fatto di buon senso. Di questa riforma si è parlato da tantissimo tempo e purtroppo la lentezza dei processi ha portato al fatto che il processo è già una pena per gli innocenti, che magari dopo anni vengono riconosciuti estranei, ma diventa anche un salvacondotto per i colpevoli. Ricordo tanti casi di persone accusate di fatti gravi e poi ritenute colpevoli ma nel frattempo cadute in prescrizione”.

E chiosa: “Dover ricorrere alla prescrizione per arrivare a un processo che dica se una persona è condannata o assolta o se è stata ingiustamente accusata è un calvario. Questo dibattito è comunque una sconfitta, perché in un Paese con un ordinamento giuridico forte, in uno Stato di diritto maturo, la misura cautelare è l’extrema ratio. I processi devono durare poco e le persone devono essere messe in condizione di difendersi nella parità dei diritti dell’accusa, ma così come stavamo non si poteva andare avanti“.

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