Il doppio gioco poteva diventare pericoloso. Per questo motivo Antonello Nicosia voleva cambiare cavallo: lasciare l’incarico di assistente di Giuseppina Occhionero, deputata di Liberi e Uguali (ora con i renziani di Italia Viva), e trovare “nuovi sponsor politici“. Il motivo? La parlamentare con cui collaborava era stata eletta nella lista di Pietro Grasso, ex procuratore nazionale Antimafia. Non il massimo per l’esponente dei Radicali, condannato nel 1999 a dieci anni e sei mesi per traffico di stupefacenti e ora accusato di aver usufruito delle ispezioni nelle carceri siciliane della Occhionero per fare da tramite tra i boss mafiosi in cella e i clan. “Questa è deputata di Grasso. Se si va a leggere tutti i commenti del Presidente del Senato gli sputa, è molto più. Non è che mi piace tanto questa cosa però è l’unico modo per entrare (nei penitenziari ndr), è l’unico. Io devo essere bravo a fare buon viso a cattivo gioco in certe situazioni e inghiottire il rospo e dire vabbè pazienza”, si lamenta a un certo punto Nicosia.

E infatti le intercettazioni della procura di Palermo hanno documentato come a un certo punto il presunto mafioso volesse passare con quelli di Forza Italia, definiti “più garantisti e liberisti“. “Al fine di realizzare i propri ambiziosi (e illeciti) progetti”, scrivono i pm Francesca Dessì e Calogero Ferrara nel provvedimento di fermo “occorreva ricercare nuovi sponsor politici, anche in ragione del fatto che i rapporti con la Occhionero lo avrebbero inevitabilmente associato al gruppo politico capeggiato dal Senatore Pietro Grasso (come noto leader di “Liberi e Uguali”), il che lo avrebbe messo in difficoltà con l’associazione mafiosa”.

È il 28 febbraio del 2019 e Nicosia è a bordo della sua automobile con il boss Accursio Dimino: i due avevano appena incontrato Vanessa Sgarito, candidata alle elezioni politiche del 2018 nelle liste di Forza Italia per i collegi di Agrigento e Caserta e poi non eletta. “Questa è amica di Berlusconi, va a mangiare con Berlusconi, tutti i sabati, è amica della fidanzata di Berlusconi, molto amica”, dice Nicosia. Che poi aggiunge: “Io glielo posso chiedere se eventualmente il gruppo parlamentare ti vuole… voglio fare cambio io, voglio cambiare Deputata”. Dimino chiede: “Che sei con i Radicali per ora?” “Io – risponde Nicosia – sono Radicale e resto Radicale però siccome collaboro alla Camera come consulente di una Deputata di Grasso”. Un nome, quello dell’ex procuratore della Direzione nazionale Antimafia, che provoca la reazione del boss mafioso: “Ah, di quelli…attento…“.

Per questo Nicosia vuole passare con il partito di Silvio Berlusconi: “lo vorrei fare con questi di Forza Italia, sarebbe meglio“. Il boss di Sciacca è d’accordo: “Sarebbe meglio che sono più garantisti … quelli grassi, liberisti e cose“. Il problema è appunto Grasso, che rischia di scoprire i trascorsi giudiziaria dell’assistente di Nicosia: “Quello rompe i coglioni quello”. “Capace che che ti brucia, perché quelli … ci vuole assai a capirlo! … che parla contro magistrati e cose?” Il timore è che Grasso potesse “informarsi e scoprire, oltre alla propria adesione al movimento politico dei Radicali, ideologicamente distante dal partito del Senatore Grasso, altre cose”. Perché mi spavento, mi spavento, e va be, certo … quello s’informa, dice … ma tu che minchia sei folle?! Con questo, con questo ti metti?“.

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