“La ‘ndrangheta non ha confini decisionali e Siderno non è un ‘locale’ come tutti gli altri, ha competenze che non ha nessuno”, aveva detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo il 18 luglio scorso, in occasione della prima tranche di arresti dell’operazione Canadian ‘ndrangheta Connection. Che ora prosegue: stamattina sono state arrestate 16 persone all’interno dell’operazione Canadian ‘ndrangheta Connection 2 della polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Reggio Calabria.

Le ordinanze di custodia cautelare hanno colpito elementi di vertice, affiliati e prestanomi delle ‘ndrine Muià e Figliomeni e della potente cosca Commisso di Siderno (Reggio Calabria). Le accuse sono, a vario titolo, di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, cioè al fine di agevolare la ‘ndrangheta.

È un “ulteriore ed importantissimo tassello nell’azione di contrasto al crimine organizzato di matrice calabrese che, ormai da diverso tempo, ha posto le sue radici in vari stati ed in particolare nella ricca regione dell’Ontario“, dice la Polizia di Stato in una nota sull’operazione in cui sono stati impiegati 150 agenti. I risultati delle indagini consentono di “affermare che l’organo di governo della locale di Siderno non opera più solo in territorio calabrese (trasmettendo ordini all’estero) – continua la nota – ma lo fa direttamente in territorio canadese, all’evidente fine di rendere sempre più efficiente la sua struttura ed efficace l’azione di comando”.

L’inchiesta, che il 18 luglio aveva portato all’arresto di altre 12 persone, ha documentato per la prima volta che in Canada, dove le cosche calabresi operano da decine di anni, esiste una struttura territoriale riferibile alla locale di Siderno, governata da un organismo abilitato a riunirsi all’estero e ad assumere decisioni anche con riferimento alle dinamiche criminali esistenti in Calabria. Secondo quanto emerso nella prima parte dell’operazione il gruppo in Canada è noto come Siderno Group of Crime.

“Particolare rilievo ed efficacia investigativa – spiega ancora la Polizia – hanno avuto le risultanze delle due indagini, canadese ed italiana, che, avviate autonomamente, in maniera completamente distinta dalle diverse autorità giudiziarie, ciascuno nei territori di propria competenza, hanno, successivamente, trovato punti di collegamento e convergenze tali da spingere gli investigatori stranieri ad inviare spontaneamente alcune loro risultanze di indagine e ad avviare contatti con gli investigatori italiani”. “Le attività di indagine fanno ritenere che le cosche di ‘ndrangheta di Siderno con le loro propaggini oltreoceano, – conclude la nota – stiano realizzando diversificate attività illecite nella Greater Toronto Area, forti dello stretto legame che unisce tra la Camera di Controllo canadese al Crimine di Siderno“.

La presenza e l’operatività della ‘ndrangheta in Canada, ricordano gli investigatori, è confermata anche da una sentenza emessa dalla Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario il 28 febbraio 2019 nell’ambito dell’inchiesta “Project Ophenix“, condotta dalla Combined Forces Special Enforcement Unit (Csfeu) di Toronto, con la quale la ‘ndrangheta è stata riconosciuta, per la prima volta, come un’organizzazione criminale pienamente operante in quel territorio. L’indagine, svolta grazie al prezioso contributo di un agente infiltrato, che nel 2014 registrò numerosi incontri con importanti esponenti della criminalità italo-canadese, ha permesso di raccogliere validi elementi probatori a carico di Giuseppe Ursino, nato a Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) e che è stato condannato a 12 anni e mezzo di carcere per traffico internazionale di stupefacenti e associazione a delinquere.

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