Lo chiamavano “Faccia d’angelo”, per via dei capelli biondi. Era un bandito sanguinario. Da detenuto è fuggito più volte, venne tradito l’ultima volta dall’acquisto di uno yacht e davanti alle telecamere lanciò un messaggio subliminale: “Ciao mamma”. Quando capì che non sarebbe più scappato, decise di evadere nel modo più facile: cominciò a collaborare, consegnò la sua banda a poliziotti e magistrati, probabilmente tenne nascosti da qualche parte un bel po’ di quattrini. E così nel 2010 tornò libero. Felice Maniero, il capo della Mala del Brenta, riconosciuta per sentenza come una struttura mafiosa operativa in Veneto, adesso ha deciso di fare il guru. Un venditore che si camuffa da giornalista d’inchiesta. Registra un video di 19 minuti, legge i dati di una ricerca di Orb Media (un’organizzazione no profit di Washington) diffusi un anno e mezzo fa e lancia l’allarme della microplastica che inquina l’acqua. Quella dei rubinetti e della minerale in bottiglia.

Nel video Maniero appare con il volto pixelato, ha una marcata inflessione veneta e legge alcuni fogli. Ma a braccio aggiunge esclamazioni e commenti. Ad esempio, dopo aver detto che tutte le multinazionali producono e vendono acqua minerale con dannosissimi frammenti di plastica, se ne esce con una frase inopportuna se si pensa ai circa venti omicidi di cui si è reso responsabile. “E non arrestano nessuno di questi? Solo me arrestano per niente…”. 

Lo scopo del video è quello di anticiparne un secondo in cui spiegherà ”come si possono eliminare le microplastiche con una spesa di qualche decina di euro… un fai da te indispensabile”. Insomma, una trovata pubblicitaria, con un fondamento di denuncia. Maniero se la prende con la stampa colpevole di non scrivere dei danni da microplastica. Ma soprattutto con i politici, segnatamente con il ministro dell’interno Matteo Salvini (“Tiene più ai voti che alla salute della nazione”), che dovrebbe approvare un decreto che inserisca controlli sull’acqua, visto che ne va della salute di 55 milioni di persone.

Di acqua “Felicetto” si è già occupato in passato, senza fortuna. Quando era libero e viveva sotto copertura, aveva avviato un’azienda di depurazione. Ma nel 2016 è fallita. E poco prima era finito nel mirino della trasmissione Report che gli aveva contestato la funzionalità dei filtri.

“Secondo lo studio di Orb Media, nei rubinetti di tutto il mondo è stata trovata presenza di microplastica nell’83 per cento dei campioni analizzati. Nell’acqua in bottiglia nel 93 per cento dei casi. E sappiamo che le minerali dovrebbero per legge essere di fonte e super-controllate… ciao”. Così ha parlato Maniero. “Per noi italiani essere imbrogliati o presi in giro da chi ci governa è un’abitudine. Con sistemi studiati scientemente riescono a farci digerire anche le pietre”. E dopo aver spiegato quante centinaia e migliaia di frammenti ci sono in un litro di acqua minerale, ha aggiunto. “Incredibilmente le multinazionali delle acque in bottiglia non hanno contestato le analisi. Hanno contato le micro-plastiche nelle loro singole bottiglie. Eehhh per forza stanno zitti”.

All’inizio della registrazione alquanto casereccia, aveva detto: “Con la mia terza media avrò un successo straordinario”. Alla fine, dopo qualche papera: “Chiedo scusa per l’orribile performance di questa sera, però imparo presto e il Pippo nazionale deve aver paura perché gli fregherò il posto”.

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