“Il leghista Simone Pillon mente sapendo di mentire. Vuole nascondere la sconfitta”. Il Pd parte all’attacco del senatore Pillon, autore del disegno di legge sull’affido condiviso. Se i democratici esultano per lo slittamento della discussione in commissione giustizia a settembre, rivendicando come sia passata la linea del Pd contraria al provvedimento, era stato invece lo stesso senatore leghista a rivendicare come fosse stato confermato “all’unanimità di tutti i gruppi parlamentari” relatore della riforma, con il compito di riscrivere il testo unificando i sei ddl già depositati. In pratica, con il presunto assenso pure del Pd, secondo il relatore.
Ma i democratici smentiscono, a margine di una conferenza in Senato sulla riforma. “Il regolamento è chiaro: il mandato al relatore si può votare quando è un provvedimento è pronto per l’Aula. Non c’è stato alcun vototanto meno del Partito democratico, qui c’è il presidente della commissione che ha scelto il relatore, confermando Pillon”, si difende Maria Elena Boschi. Ma non è l’unica: “La commissione ha affidato a Pillon il compito di riunificare i vari testi e presentare un nuovo testo. Ma non c’è stato alcun voto. Il Pd è ben consapevole che ridare il mandato a Pillon significa ritrovarsi gli stessi contenuti del provvedimento che contestiamo”, spiega la senatrice Valeria Fedeli. E la collega Valente aggiunge: “Sostegno dal Pd? Macché, capiamo la difficoltà di Pillon, ma è stata la maggioranza a confermare Pillon. Tra l’altro, anche si fosse votato, i numeri di Lega e M5s sono maggioritari”. Boschi infine ha poi attaccato i 5 Stelle: “Il M5s può fare la differenza, ma per ora ha scelto di allinearsi alla Lega
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