Whirlpool “non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli“. Dopo le parole del vicepremier Luigi Di Maio che questa mattina a Rtl 102.5 ha annunciato la “revoca tutti gli incentivi” perché “Whirlpool non ha tenuto fede ai patti”, l’azienda smentisce in una nota. Dieci giorni fa era trapelata la volontà di vendere lo stabilimento di Napoli, nonostante lo scorso ottobre Whirpool abbia firmato un accordo quadro con i sindacati per il trasferimento della produzione di lavatrici in Italia e zero esuberi nel 2021. Nel frattempo Di Maio in un video postato su Facebook ha firmato gli atti di indirizzo per gli uffici del ministero del Lavoro, dello Sviluppo economico e Invitalia per “revocare i soldi degli italiani che sono stati dati a Whirlpool”. Domani è previsto un nuovo incontro al Mise: “Spero possano venire a più miti consigli“, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico.

Whirlpool “si è rimangiata la parola e dice di voler chiudere lo stabilimento di Napoli”, ha detto questa mattina Di Maio in radio, ricordando che “hanno avuto circa 50 milioni di euro dal 2014 a oggi, perché in Italia ci dobbiamo far rispettare”. Il vicepremier aveva già minacciato la revoca degli incentivi dopo il primo tavolo al incontro al Mise dello scorso 4 giugno, quando non era stata trovata una soluzione.

Whirlpool Emea “con rammarico prende atto della dichiarazione rilasciata questa mattina a radio Rtl dal ministro Luigi Di Maio, di voler revocare gli incentivi concessi e di bloccare il pagamento su quelli richiesti, pur non avendo l’azienda mai proceduto ad alcuna disdetta dell’accordo siglato”, si legge nella nota diffusa dall’azienda che “riconferma la centralità dell’Italia e la volontà di continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa“. In linea con il piano industriale dello scorso ottobre, Whirlpool “non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli, ma è impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e i massimi livelli occupazionali del sito”, recita il comunicato.

Nel nuovo incontro al ministero di mercoledì 12 giugno, Whirlpool auspica “di poter iniziare il percorso con le istituzioni presenti e le organizzazioni sindacali volto a risolvere la vertenza”. “Quando verranno al tavolo spero possano venire a più miti consigli perché qui è finita l’epoca del Bengodi dove si faceva quello che si vuole”, replica Di Maio nel video su Facebook. Nel suo post si legge: “È finita l’epoca in cui le multinazionali firmano accordi, prendono i soldi dallo Stato e poi fanno quello che vogliono. Le aziende, gli imprenditori e i lavoratori italiani meritano rispetto. Revoco i finanziamenti alla Whirlpool se non manterrà gli impegni presi”. Un concetto ribadito anche nel video mentre firma gli atti di indirizzo per la revoca.

All’incontro al Mise partecipano anche i sindacati e una rappresentanza del Comune di Napoli. Il sindaco Luigi De Magistris ha affermato che “il Governo deve fare in modo che l’accordo di ottobre 2018, che come ci è stato detto, legava i finanziamenti al rilancio del piano industriale che comprendeva la sede di Napoli, venga confermato“. Un accordo che De Magistris chiede di poter vedere perché “questa – ha aggiunto – non è una partita del Governo ma una partita della città di Napoli, un’azienda di Napoli, lavoratrici e lavoratori di Napoli e dell’area metropolitana e delle loro rappresentanze sindacali”. “Non cominciamo a giocare con le subordinate – ha concluso – Se il ritiro del finanziamento serve per convincere la Whirlpool a capire che il Governo fa sul serio, bene. Ma se è già una ritirata per dire abbiamo perso, è qualcosa che ci interessa molto poco”.

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