Dopo l’annuncio del taglio delle pensioni d’oro ai dipendenti della Camera, anche il Senato ha deciso di allinearsi. Come ha comunicato il vicepresidente, Roberto Calderoli, “oggi (6 giugno, ndr) in Consiglio di Presidenza del Senato abbiamo approvato all’unanimità il taglio dal 15 al 40% delle pensioni d’oro dei dipendenti“. A questo si aggiunge la conferma sul “taglio delle indennità e della diaria dal 10 al 20% dei senatori”. Inoltre, continua il senatore leghista, “sono stati approvati il rendiconto e il progetto di bilancio che confermano un andamento virtuoso nella gestione delle spese. Nel periodo 2012-19, l’impatto del Senato sulla finanza pubblica si è ridotto di 255,3 milioni di euro“. 

Una scelta, quella di palazzo Madama, che segue la strada tracciata da Montecitorio. Il taglio, aveva spiegato il presidente della Camera, Roberto Fico, nel giorno dell’annuncio, sarà “del 15% per chi percepisce pensioni tra 100 e 130mila euro all’anno, del 25% per le pensioni da 130 a 200mila euro, del 30% per le pensioni fra i 200 e i 350mila euro, del 35% per le pensioni tra 350 e 500mila euro e del 40% per pensioni superiori a mezzo milione di euro. Il taglio sarà applicato per cinque anni e determinerà un risparmio di 20 milioni all’anno, che sommati ai vitalizi danno un risparmio di 60 milioni all’anno attuato alla Camera”.

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