Proteste, bagarre, urla e richieste di dimissioni verso la sindaca Virginia Raggi al primo Consiglio comunale di Roma dopo l’arresto per corruzione dell’ex presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. L’Aula del Campidoglio si era già subito surriscaldata per la lunga attesa della sindaca M5s, tra le proteste del Partito democratico e di Fratelli d’Italia, così come dei militanti presenti tra il pubblico che hanno intonato i cori “a casa, a casa” e invitato la stessa Raggi a un passo indietro. Poi, una volta arrivata e intervenuta la sindaca, il clima si è fatto rovente. “In due anni abbiamo subito continui attacchi mediatici, politici e criminali, penso alle vicende Casamonica o Spada che abbiamo avuto il coraggio di sgomberare dopo che per 30 anni le amministrazioni precedenti non hanno mosso un dito”, ha attaccato Raggi, tra le proteste delle opposizioni. E ancora: “Abbiamo avuto il coraggio di fare scelte che gli altri non hanno mai avuto il coraggio o la volontà di fare. Una cosa deve essere chiara a tutti, ogni volta che il vecchio sistema proverà a infiltrarsi o a darci una spallata noi resteremo qui: vogliamo andare avanti e lo faremo, come sempre, a testa alta”, ha aggiunto. Un’autoassoluzione che le opposizioni hanno attaccato: “Lei parla di vecchio sistema. Non era vecchio sistema l’avvocato Lanzalone portato qui da due che ora fanno i ministri della Repubblica, ma non mi interessa questo: vogliamo sapere come veniamo fuori da questo pantano”, ha attaccato pure Stefano Fassina (Sinistra per Roma)

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