Gita a Napoli ma non per tutti. A dover stare a casa sono quelli che non raggiungono almeno il buono in condotta. E’ questa la decisione presa dal consiglio d’istituto e dalla preside Alessandra Valsega della scuola media Paolo Ferrari dell’istituto comprensivo Massa Tre. Una scelta scaturita a fronte del fatto che su 110 alunni che si sono iscritti al viaggio c’era la disponibilità di solo otto professori. Una decisione che non è piaciuta ad un gruppo di genitori che si è rivolto alla Nazione denunciando il fatto che tra gli esclusi ci sarebbero stati dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Un’accusa respinta dalla dirigente che in queste ore di accesa polemica spiega a ilfattoquotidiano.it com’è andata la vicenda: “Sono in questa scuola da settembre. In questo istituto è usanza fare una settimana alternativa: durante questo periodo gli insegnanti organizzano varie attività tra cui il viaggio d’istruzione. Quando ho chiesto spiegazioni mi hanno detto che per la gita le adesioni sono sempre state poche. A sorpresa quest’anno le iscrizioni sono raddoppiate: abbiamo avuto 110 ragazzi che hanno fatto richiesta per partecipare alla quattro giorni a Napoli e sulla Costiera Amalfitana. In prima battuta mi sono adoperata a verificare che il numero dei professori che li accompagnassero fosse adeguato ma ho avuto la disponibilità di solo otto professori, oltre ad un paio di eventuali riserve. A quel punto ci siamo chiesti: cosa facciamo? Le ipotesi erano due: rinunciare al viaggio oppure, per garantire la sicurezza dei ragazzi, compiere una scelta. Abbiamo deciso di portare la questione in consiglio d’istituto dove si è presa una decisione all’unanimità”.

La dirigente non fa alcun passo indietro rispetto alla sua scelta: “Mi sono trovata – continua la professoressa Valsega – a dover prendere una decisione che fosse dal punto di vista educativo inoppugnabile ma anche tutelante degli insegnanti. Quando un docente è accompagnatore si prende la responsabilità al 100 per cento e rischia persino dal punto di vista penale nel caso accada qualcosa. Che esempio avremmo dato: è giusto che si conceda a chi risponde male in classe di andare anche in gita? Non può essere tutto concesso. Ero consapevole che avremmo rischiato l’ira funesta di certi genitori ma la strada giusta è stata quella di utilizzare il voto di condotta per consentire di andare o meno in viaggio d’istruzione”. Nei giorni successivi alla decisione presa alcuni genitori hanno anche chiesto un appuntamento alla preside e alcuni ragazzini inizialmente esclusi sono stati reinseriti. Ma non tutti hanno digerito il criterio scelto e ieri mattina davanti alla scuola sono apparsi anche alcuni cartelli con scritto: “La scuola del Grande Fratello: sei stato eliminato”. La preside sembra comunque determinata: “La gita si farà e chi non potrà partecipare a causa del suo comportamento avrà comunque altre possibilità durante il corso dell’anno scolastico”.

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Massa, va in gita solo chi si comporta bene. Già, per una volta il voto di condotta conta

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