Condannato all’ergastolo e a tre mesi di isolamento diurno per avere ucciso la moglie incinta. Dopo sei ore di camera di consiglio i giudici della Corte di Assise di Siracusa hanno accolto la richiesta dell’accusa, che chiedeva il carcere a vita per Christian Leonardi. L’uomo, disoccupato siracusano di 43 anni, è accusato dell’omicidio della moglie, Eligia Ardita, 35, e della figlia che portava in grembo.

La donna, infermiera all’ospedale Umberto I di Siracusa, morì nell’abitazione della coppia, in via Calatabiano, il 19 gennaio del 2015. Nella fase iniziale, la Procura aveva indagato il personale del 118 ma dopo le verifiche dei carabinieri del Ris di Messina l’attenzione si era spostata sul marito che il 19 settembre aveva confessato di essere l’autore del delitto. Poco dopo aveva ritrattato spiegando di essere stato costretto ad autoaccusarsi dal fratello e dal legale. Davanti ai giudici Leonardi poi si è dichiarato innocente.

Secondo la Procura l’aggressione è avvenuta al culmine di un litigio per futili motivi: Leonardi avrebbe tappato la bocca alla moglie, facendola soffocare con il suo rigurgito. L’imputato si è sempre difeso sostenendo che il decesso fosse riconducibile all’imperizia dei medici del 118 chiamati per un malore avvertito dalla moglie.

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