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Giovanni Malagò, indagato: lavoro per il genero - 6/16

La normativa sulla privacy contenuta dalla legge sul finanziamento alla politica, sommata alla possibilità data a fondazioni e onlus di non rendere noti i propri finanziatori, consente infatti di omettere i nomi dei sostenitori che non hanno rilasciato il consenso alla pubblicazione dei dati personali. Un vulnus pericoloso, che viene implicitamente sottolineato dall'indagine del procuratore aggiunto Paolo Ielo. Ecco tutte le elargizioni dell'imprenditore capitolino legittime e meno
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Giovanni Malagò, indagato: lavoro per il genero

Nell’informativa dei carabinieri è presente un intero capitolo sul rapporto “di amicizia” fra l’imprenditore e Giovanni Malagò, con al centro un episodio ben preciso: il colloquio di lavoro che Parnasi intrattiene con tale Gregorio, identificato dai militari come fidanzato di Ludovica Malagò, figlia del presidente Coni. Nell’ambito di questo rapporto “ben consolidato” fra i due, il costruttore il 16 giugno 2017 rivela al dg della Roma, Baldissoni, di aver ottenuto la disponibilità di Malagò per essere messo in relazione con Luca Lotti, ex ministro dello Sport e braccio destro di Matteo Renzi, il cui intervento – va ricordato – risultò determinante nell’esito positivo della conferenza dei servizi quando nel novembre successivo arrivarono dal Governo rassicurazioni sul finanziamento pubblico per il Ponte di Traiano. “Parnasi – si legge nell’informativa – riferisce a Mauro Baldissoni (dg dell’As Roma, nda) che sta per incontrare Giovanni Malagò, affinché questi gli faccia conoscere tale Luca, che dal contesto della conversazione potrebbe identificarsi nel ministro dello sport Luca Lotti. Parnasi ribadisce che prima di Baldissoni, anche Malagò si era reso disponibile a metterlo in relazione con ‘Luca’”.

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