C’e’ anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, secondo la Procura di Roma, fra i destinatari delle “utilità” dispensate dal costruttore Luca Parnasi nel tentativo di oliare la macchina per la realizzazione dello stadio dell’As Roma. E, in questo caso, anche dell’approccio per la costruzione di un altro impianto, quello del club milanese del Milan. Nell’informativa che il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma ha consegnato nelle mani del pm Paolo Ielo è presente un intero capitolo sul rapporto “di amicizia” fra l’imprenditore e il manager sportivo, con al centro un episodio ben preciso: il colloquio di lavoro che Parnasi intrattiene con tale Gregorio, identificato dai militari come fidanzato di Ludovica Malagò, figlia di Giovanni. Il numero uno del Coni risulta iscritto nel registro degli indagati. E tramite il suo legale ha chiesto di essere interrogato.

IL CONTATTO DI LUCA LOTTI – Nell’ambito di questo rapporto “ben consolidato” fra i due, il costruttore il 16 giugno 2017 rivela al dg della Roma, Baldissoni, di aver ottenuto la disponibilità di Malagò per essere messo in relazione con Luca Lotti, ex ministro dello Sport e braccio destro di Matteo Renzi, il cui intervento – va ricordato – risultò determinante nell’esito positivo della conferenza dei servizi quando nel novembre successivo arrivarono dal Governo rassicurazioni sul finanziamento pubblico per il Ponte di Traiano. “Parnasi – si legge nell’informativa – riferisce a Mauro Baldissoni (dg dell’As Roma, nda) che sta per incontrare Giovanni Malagò, affinché questi gli faccia conoscere tale Luca, che dal contesto della conversazione potrebbe identificarsi nel ministro dello sport Luca Lotti. Parnasi ribadisce che prima di Baldissoni, anche Malagò si era reso disponibile a metterlo in relazione con ‘Luca’”.

LA SPINTA SUL FRONTE MILAN – Parallelamente, sul fronte rossonero, Parnasi racconta ad Alessandro Sorbone, collaboratore di Marco Fassone (dg dell’Ac Milan, nda) di aver intenzione di chiedere a Malagò un supporto per il progetto del nuovo stadio del Milan”. “Luca dice a Malagò – si legge nel brogliaccio – che in questo periodo si sta dedicando molto al progetto stadio Milan. Giovanni replica dicendogli che lui con loro (riferendosi probabilmente ai dirigenti del Milan) ha un rapporto eccezionale e seguita chiedendogli se lì secondo il suo punto di vista è tutto sotto controllo. Luca risponde di sì, dicendogli che sicuramente troveranno un accordo quelli di Elliot e i cinesi e seguita dicendogli che i tempi si stanno accelerando molto, tenuto conto che Sala vuole annunciare l’accordo sugli stadi milanesi entro il mese di giugno, per cui è necessario lavorare sul progetto seriamente”.

IL GIALLO SUL PARCHEGGIO DI TOR DI VALLE – Nell’ambito di questo rapporto in cui Parnasi e Malagò si incontrano al Circolo Canottieri Aniene (di cui il presidente del Coni è patron) e parlano anche di partite di calcetto, va considerato che il Comitato olimpico nazionale interviene con un suo organismo, il Cis (Comitato Impianti Sportivi) nel parere definitivo sui progetti di stadi con valore superiore a 1 milione di euro. Il 19 settembre 2017 uno degli uomini di Parnasi, Simone Contasta, apprende del parere negativo da parte di un funzionario Coni, tale Lucio Scorretti (presidente della Commissione Impianti Sportivi) aveva segnalato che i parcheggi inseriti nel progetto, quasi 50.000 metri quadri, non rispettavano le normative vigenti, con la necessità di un adeguamento progettuale. Un bel problema, fatto subito presente al dirigente Conti, Attilio Magni, il quale ha manifestato l’indisponibilità a non redigere il verbale da parte di Scorretti. Contasta quindi fa presente la problematica sia a Parnasi che a Baldissoni e intanto lavora per una riunione con Malagò (in quel momento in Perù) e con lo stesso Scorretti. I contenuti dell’incontro non sono disponibili, ma si sa solo che il 21 novembre 2017 il problema risulta “superato”.

MALAGÒ PRESENTA IL “GENERO” A PARNASI – Gli inquirenti si concentrano quindi sull’incontro, avvenuto l’11 marzo scorso al Circolo Canottieri Aniene, fra il presidente Coni, il costruttore e Gregorio, fidanzato di Ludovica, con l’intento di trovare un’intesa professionale. “Mettiamoci in rete – dice Parnasi al ragazzo – fammi capire bene come operi tu, come funziona la tua azienda, quali sono i tuoi driver e mettiamo subito un progetto pilota da fare insieme, per vedere come possiamo interagire”. Gregorio poi va via e Parnasi torna a parlare a Malagò dello stadio del Milan: “Parnasi – si legge – parla di sbloccare Piazza d’Armi per lo stadio San Siro, dialogo sulla fattibilità del progetto. Io credo all’amicizia vera, le cose ce le diciamo in faccia, bisogna fare rete fra persone capaci”. In una riunione successiva, presso la sede di Eurnova in via Emilia a Roma, Parnasi riceverà di nuovo Gregorio e gli proporrà di collaborare con Simone Contasta e Luca Caporilli come asset manager, entrambi molto attivi sul fronte stadio della Roma.

IL POSSIBILE COLLOQUIO ALL’ASSESSORE – Il nome di Giovanni Malagò spunta anche in un’altra intercettazione, quella fra Giulio Mangosi – collaboratore di Parnasi – e Giampaolo Gola, assessore del X Municipio e dirigente di una società operativa nel mondo dello sport, che aspirava ad avere un posto di lavoro nell’As Roma. Parlando di Simone Caporilli, altro braccio destro di Parnasi, Gola dice: “Baldissoni un po’ abbottonato m’ha detto ‘senti, io il colloquio penso che non ci siano problemi, te lo fisso, lo fai con il Direttore e poi vedi, vediamo come va, vediamo anche i feedback da parte sua’. È uscito fuori pure il rapporto con Malagò e quindi ci voleva fare due chiacchiere per capire se anche con il Coni potevano uscire fuori qualcosa perché anche quello sarebbe un settore dove non mi dispiacerebbe”.

Avendo appreso di essere indagato Malagò ha chiesto di essere interrogato dai pm. “Il Presidente del Coni Giovanni Malagò ha appreso questa mattina dalla lettura di alcuni quotidiani di essere indagato nell’ambito di un procedimento penale. Ha subito dato incarico al suo legale, avvocato Carlo Longari, di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di essere interrogato quanto prima per chiarire la sua posizione”, si legge in un comunicato del Coni.

*Aggiornato da redazione online alle ore 15 e 13 del 15 giugno 2018

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