Era conosciuto come Fidelito, per la grande somiglianza col padre. Ed era molto popolare tra i cubani, nonostante non abbia mai ricoperto incarichi pubblici. Il figlio maggiore di Fidel Castro, Fidel Castro Diaz-Balart, si è ucciso giovedì. Aveva 68 anni. “Il fisico nucleare da tempo soffriva di una grave depressione e, dopo essere stato ricoverato in ospedale per i traumi seguiti alla malattia, era assistito da una equipe di medici”, fa sapere il quotidiano ufficiale Granma. Fidelito era l’unico figlio nato dal primo matrimonio del padre della rivoluzione cubana con Mirta Diaz-Balart, figlia di un politico cubano degli anni ’40.

Dopo il divorzio avvenuto nel 1955, la battaglia per l’affidamento del figlio, vinta poi da Fidel, diede vita a una vera saga. La donna dovette esiliare dopo la vittoria della rivoluzione nel 1959: la sua famiglia è ancora una dei pilastri degli esuli anticastristi con sede a Miami, in Florida. Nato il 1° settembre 1949, Fidelito fu inviato dal padre nell’allora Unione Sovietica per studiare fisica nucleare, in cui ricoprì incarichi di rilievo dal 1983 al 1992 prima di essere nominato vicepresidente dell’Accademia delle Scienze di Cuba, ruolo che ha ricoperto fino alla sua morte.

Molti lo ricordano vestito in uniforme militare, quando l’8 gennaio 1959 a fianco del padre entrò all’Avana dopo la rivoluzione. La sua morte avviene 15 mesi dopo quella del padre, scomparso all’età di 90 anni. Al funerale, Fidel Castro Diaz-Balart partecipò a fianco dei cinque fratellastri nati dalla relazione del padre con Dalia Soto del Valle. Nelle più recenti apparizioni pubbliche, Fidelito ha partecipato a conferenze sulle nanoscienze, in cui era specializzato.

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