Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi, commissario straordinario per l’alluvione di Livorno, ha presentato il piano di interventi per la città colpita dal nubifragio la notte tra il 9 e il 10 settembre scorso. 35 milioni e 570mila euro stanziati dallo Stato e da Regione Toscana divisi in interventi di emergenza e soccorso (interventi di tipo A), interventi urgenti (interventi di tipo B) ed infine gli interventi per ridurre i rischi (interventi di tipo C) e che dovrebbero rendere più sicuro il reticolo idraulico livornese facendo sì che eventi come quello del 10 settembre non abbiano in futuro gli stessi effetti devastanti. Nel piano illustrato da Rossi gli interventi di questo tipo sono sette ma quello di cui già si parla riguarda il Rio Maggiore, uno dei principali corsi d’acqua livornesi, in parte tombato e che la notte del 10 settembre esondando ha causato quattro vittime. Proprio per via del tratto tombato – impossibile “stombarlo” visto che passa sotto le abitazioni – uno degli interventi prevede di creare un “Rio Maggiore bis” un corso d’acqua aggiuntivo che scorra a cielo aperto. Un progetto che, come hanno fatto sapere nei giorni scorsi dal Palazzo Civico, non è stato concertato insieme al Comune, da qui la polemica con il Sindaco. “Lo presenteremo in modo preciso e puntuale ma non è questo il momento – afferma il presidente Rossi – per ora incassiamo un consenso unanime sui progetti di tipo A e di tipo B” e conclude “Io non ho tempo di litigare con il Sindaco di Livorno”. “Grazie, grazie” si limita a dire il sindaco Nogarin a chi gli chiede cosa ne pensi degli interventi di tipo C presentati da Rossi
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