Fiammetta Borsellino

A chiedere che le (poche) verità raggiunte fino a questo momento sull’omicidio di Paolo Borsellino non siano le uniche è stata di recente una testimone d’eccezione. Il 23 maggio del 2017 è l’anniversario numero 25 della strage di Capaci. Per l’occasione la Rai manda in onda uno speciale per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino. La serata, condotta da Fabio Fazio, si trascina – come spesso capita in queste occasioni – tra testimonianze, ricostruzioni e un velo di retorica. A spezzare il ritmo di una narrazione istituzionale dei botti del 1992 arrivano, però, le parole di Fiammetta Borsellino: è la figlia minore di Paolo, aveva 19 anni quando le uccisero il padre, e da allora non ha quasi mai fatto sentire la sua voce durante eventi pubblici simili. Quel giorno, però, Fiammetta Borsellino decide di parlare. “Noi dobbiamo pretendere la restituzione di una verità che dia un nome e un cognome a quelle menti raffinatissime che con le loro azioni e omissioni hanno voluto eliminare questi servitori dello stato, quelle menti raffinatissime che hanno permesso il passare infruttuoso delle ore successive all’esplosione, ore fondamentali per l’acquisizione di prove che avrebbero determinato lo sviluppo positivo delle indagini”, ha detto Fiammetta Borsellino, pronunciando parole che hanno un peso specifico non indifferente. Poco più di un mese prima, infatti, la corte d’assise di Caltanissetta aveva emesso la sua sentenza alla fine del quarto processo sulla strage Borsellino. Sentenza che non fa altro che confermare quanto detto da Spatuzza: via d’Amelio non l’ha certo fatta Scarantino e i suoi poveri complici posticci, ma il gruppo di fuoco di Brancaccio, il mandamento guidato dai fratelli Giuseppe e Filippo Graviano. E quindi ergastolo per i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino, il primo mandante e il secondo esecutore della strage finora sfuggiti ai processi precedenti, dieci anni per i falsi pentiti Francesco Andriotta e Calogero Pulci, accusati di calunnia per aver avvalorato con le loro dichiarazioni il clamoroso depistaggio. 

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