Prima prova del test Invalsi questa mattina per 1,1 milioni di bambini della scuola primaria. Le classi seconde e quinte stamattina hanno iniziato con le domande di italiano. I più piccoli hanno affrontato la prova preliminare di lettura della durata di due minuti: un test che prevede la lettura di una parola e la scelta della figura corrispondente. Ma non solo. I bambini di sette anni hanno poi letto un racconto e risposto a delle domande con una crocetta nel quadratino atte a verificare la comprensione del testo. Un test con domande a scelta multipla semplice o complessa e a risposte aperte dove lo studente deve formulare lui stesso la risposta. Così anche in quinta i ragazzi hanno avuto due testi da leggere e una serie di domande a risposta aperta e chiusa per misurare le competenze di lettura ma anche quelle grammaticali. Il tutto con dei tempi precisi da rispettare per ogni prova: la prova di italiano in seconda ha la durata massima di 45 minuti senza le pause e il tempo per la consegna; quella di italiano in quinta ha a disposizione 75 minuti.

“Le domande – come spiega l’Invalsi – per le prove in seconda e quinta sono incentrate su punti nodali per la ricostruzione del significato del testo. In particolare indagano quei punti che possono rappresentare degli ostacoli alla comprensione dei testi che possono annidarsi a livello lessicale o sintattico oppure al livello della strutturazione logico- concettuale. Le domande richiedono la messa in atto di operazioni cognitive e la riflessione che concorre a sviluppare le capacità di connettere, analizzare, indurre e dedurre”. Quest’anno sarà l’ultima volta che le prove vengono effettuate su carta con una spesa di 0,40 a studente (il totale dei ragazzi tra primaria, secondaria di primo e secondo grado è 2,2 milioni di partecipanti) che comprende la spesa per l’elaborazione delle prove, la stampa, l’allestimento e le spese di spedizione. Un costo che  a partire dall’anno scolastico 2018-2019 dovrebbe essere ulteriormente contenuto grazie alla somministrazione delle prove via computer. Sempre che i dispositivi funzionino visto lo stato dei laboratori di informatica di molte scuole italiane.

Ma questa non è l’unica novità per il prossimo anno. Oltre a matematica e italiano nelle classi quinte della primaria e terze della scuola secondaria di primo grado, saranno introdotte anche prove che verificheranno le competenze di comprensione e l’uso della lingua inglese. Alle medie inoltre quest’anno è l’ultima volta che i ragazzi dovranno fare l’Invalsi in occasione dell’esame di licenza: nel 2018, infatti, saranno ad aprile. Dal 2018-2019, invece, i test di italiano, matematica e inglese verranno fatti anche in quinta superiore e saranno svolte durante l’anno ma la partecipazione sarà praticamente obbligatoria, pena la non ammissione agli esami di Stato. Un provvedimento adottato con gli ultimi decreti approvati dal Governo che è destinato a far fallire anche gli scioperi proclamati ogni anno contro il sistema di valutazione nazionale.

Intanto quest’anno per aiutare il sistema e le singole scuole a leggere i dati che annualmente vengono restituiti a seguito delle prove, in una prospettiva di miglioramento, l’Invalsi fornirà anche i risultati di valore aggiunto. In questo modo è possibile isolare “l’effetto di scuola” (ossia l’insieme delle azioni poste in essere dalla scuola per la promozione degli apprendimenti, come le scelte didattico-metodologiche, organizzazione della scuola, ecc.) da quello di fattori esterni che non dipendono dalla scuola stessa (il contesto sociale generale, origine sociale degli studenti, preparazione pregressa degli allievi, ecc.). Venerdì seconda prova di matematica alla primaria e poi il 9 maggio toccherà ai ragazzi di seconda superiore.

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