Toglietevi i caschi e riponete gli scudi, figli di questa terra, perché i “custodi delle dune” non si fermeranno di fronte a scudi e bastoni. Ieri erano decine, oggi centinaia, domani migliaia e domenica, chissà. Toglietevi i caschi, amici sbirri che tali siamo anche noi tutti e difendiamo gli ulivi e le dune di Puglia. Difendiamo ulivi, come faremmo per i nostri figli, padri e nonni. Siamo coloro che custodiscono le dune per lasciarle intatte ai figli dei nostri figli, ai figli dei vostri figli. Toglietevi i caschi e sedetevi con noi nell’erba all’ombra dell’ulivo a mangiare pucce ed a bere vino. Al tramonto e a sera i tamburi risuoneranno ed i custodi pizzicheranno suoni eterni. Toglietevi i caschi ed ascoltate il suono della Terra.

Salvare radici per custodire le dune, gli ulivi non si toccano. Sono lì ad osservare il mare, da sempre e sempre resteranno. Volteggeranno gli elicotteri per sollevare terra e spaventare i custodi, ma domani torneranno, ad ascoltare il vento tra i rami e torneranno ancora, altri ed ancora altri, perché ciò che è “strategico” per uomini e donne pugliesi è il mare ed il paesaggio della propria Terra. Potranno convergere ruspe e blindati da ogni dove, ma a mani nude, ci avvinghieremo agli ulivi, come fossimo una sola cosa, saremo radici e cime e sradicarci sarà impossibile. Toglietevi i caschi e deponete gli scudi, perché nessuno vuole usare violenza ma tutti vogliono che gli ulivi non si tocchino e domani la spiaggia con le sue dune.

Il popolo pretende rispetto e Melendugno oggi è la capitale del popolo che decide e non vuole subire. Nessuno tocchi gli ulivi e l’erba, e le zolle faticosamente composte. Nessuno si azzardi a creare solchi e recinti, perché cadranno inesorabilmente. E’ il tempo della primavera che torna e ritorna. Tante volte il Salento è stato preda di appetiti, tante volte il popolo ha vinto battaglie che sembravano già perse. Gli ulivi risorgono sempre, come i muretti a secco che restato alti il giusto per non nascondere, ma mostrare, la bellezza eterna. Si troverà tutta l’energia che servirà.

Abbiamo sole, vento e terra buona, non abbiamo bisogno di altro. Canteremo e balleremo fino all’alba ed il giorno spunterà la muraglia umana che difenderà ulivi e dune. Accorrono i pugliesi all’urlo di dolore delle piante, della terra che silenzioso viaggia tra foglie e rami in un riverbero invisibile. Toglietevi i caschi, amici poliziotti, perché la visiera limita la vista e deforma la strada. Ci sono solo figli del Salento sul campo e ulivi, nient’altro. La visiera oscura la realtà e vi impedisce di vedere il sole, di sentire il profumo, e quell’aria salmastra che inebria e calda arriva dalla costa.

Toglietevi il casco ed indossate il buon senso. I ladri ed i criminali sono altrove, ed uccidono e distruggono con la penna. A Melendugno si gioca il futuro della Puglia, e forse dell’Italia. Ed in tutti noi italiani batte il cuore di Melendugno.

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