“Mi rivolgo agli studenti di Forlì, agli studenti con cui si stava organizzando il bellissimo incontro di marzo. Mi dispiace molto, ma non potrò esserci, troveremo un altro luogo, una piattaforma diversa attraverso cui condividere idee”. E’ lo stesso scrittore Roberto Saviano ad annunciare che la presentazione de La paranza dei bambini prevista il 15 marzo, non si farà. Dopo le polemiche delle ultime ore sulla circolare del preside del liceo “Morgagni” che obbligava i ragazzi ad acquistare il libro del giornalista, Saviano dalla sua pagina Facebook fa sapere che non sarà a Forlì. Tutto annullato, per ora.

“Troveremo una libreria e ci vedremo presto. Promesso! Perché a incontrarvi non rinuncio. Da quando ho pubblicato Gomorra – dice lo scrittore – vado spesso nelle scuole, dove ho conosciuto persone meravigliose, insegnanti curiosi e stimolanti, studenti che hanno voglia di confrontarsi, di raccontare le proprie esperienze e di ascoltare. Ci sono sempre andato nelle scuole, senza porre condizioni, perché non ho bisogno di obbligare nessuno ad acquistare copie dei miei libri”. Saviano spiega anche le ragioni della sua rinuncia: “Non potrò essere a Forlì, ragazzi, e non potrò esserci per tutelare voi e la vostra tranquillità: vi strumentalizzerebbero, cosa che del resto stanno già facendo. So che non avete il timore di metterci la faccia, e per questo vi sono immensamente grato”. Una vicenda che ha provocato non poche polemiche.

A finire sul banco degli imputati una frase contenuta nella circolare 299 firmata dal dirigente scolastico Marco Molinelli: “L’adesione all’iniziativa deve riguardare l’intera classe con l’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 euro”. Parole che sono state riprese da Il Giornale ma anche da Matteo Salvini che ha twittato: “Arriva #Saviano e vuoi incontrarlo con la scuola? Studenti di Forlì obbligati dal preside a comprare il suo libro”. Ad alimentare la polemica sempre su Twitter ci ha pensato Maurizio Gasparri (Forza Italia) che ha parlato di “vergogna” e annunciato un’interrogazione al ministro dell’istruzione Valeria Fedeli. Nel tardo pomeriggio di ieri Saviano era già intervenuto senza annunciare alcun rinvio dell’incontro: “Non esiste. Nessun obbligo. Da dieci anni vado nelle scuole e i miei scritti mi fa piacere che vengano letti anche fotocopiati o in copie che passano di mano in mano. Ad attaccare il mio lavoro sono giornali un tempo definiti berlusconiani ora solo beceri”.

Oggi pomeriggio la novità che ha lasciato perplessi gli studenti e il dirigente Molinelli: l’incontro del 15 marzo non si farà più. Chiuse le polemiche. Forse. Intanto la circolare “incriminata” è sparita dal sito della scuola: “Prendo atto di quello che ha deciso Saviano. Dispiace a me ma anche agli studenti che sia andata così. Questa iniziativa – spiega Molinelli – era collocata all’interno di un progetto che facciamo da anni. L’iniziativa era stata proposta alla scuola da un libraio indipendente come abbiamo già fatto altri anni con altri autori. Doveva essere un confronto fatto dopo aver letto il libro. La circolare era sintetica, rivolta ad attori interni alla scuola che sapevano già come si svolge il tutto. Questa libreria indipendente si accolla le spese organizzative, un consiglio di classe sceglie o meno se leggere il libro che un ragazzo può trovare in biblioteca o comprare”.

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